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A Treviso anziana picchiata e derubata: la rapina è stata organizzata della badante

A Treviso anziana picchiata e derubata: la rapina è stata organizzata della badante

Ad aggredire la pensionata era stato l’amico dell’assistente. Entrambi sono stati denunciati per rapina pluriaggravata

La notizia aveva suscitato lo sdegno collettivo: il 21 gennaio del 2022 Rosanna Iovino, moglie ottantenne dell’avvocato Nicola Vitale, era stata minacciata, picchiata e rapinata nella sua abitazione in via Bastia a pochi metri dalla questura di Treviso. Il ladro era fuggito con la refurtiva e aveva fatto perdere le tracce. Dopo due anni, la scoperta shock: ad organizzare il tutto è stata Lina Lombardo, la badante trentanovenne dei due anziani che ha fatto da basista al suo ex marito, Elguja Khmaladze, georgiano di 38 anni in Italia da tempo. È stato lui a rapinare e ferire la donna. L’ uomo era entrato in casa con il volto travisato, armato di pistola giocattolo priva di tappo rosso, dopo aver atteso l’uscita di casa del marito della signora Rosanna, aveva immobilizzato la badante e l’anziana facendosi consegnare soldi e gioielli. Entrambi oggi risultano indagati.

«Dove sono i soldi? Dove sono i gioielli?» Avrebbe urlato il georgiano alla donne, prima di prendersela con l’anziana tappandole la bocca e bloccandola, legandole i polsi e le caviglie con delle fascette. Solo dopo si sarebbe aggirato per la casa, sapendo bene dove cercare. Quel giorno il georgiano si è portato via 150 euro in contanti, orecchini e un anello in oro, una collana, tre orologi di cui uno del valore di 1.500 euro e un altro, da taschino in oro, da mille euro.

Ad un tratto, però, il suono del citofono, ha fermato il malvivente. L’avvocato Vitale era tornato prima del previsto, è rientrato capendo subito che, dentro casa, qualcosa non andava. Ha suonato il campanello senza ottenere risposta. Poi, insospettito, ha fatto il giro della villetta trovando la porta della cucina aperta. Ha subito notato la signora delle pulizie legata e, proprio in quel momento, il ladro è scappato probabilmente dalla porta principale. Al piano di sopra intanto la moglie era riuscita a liberarsi le mani e a telefonare al figlio: «Vieni, c’è un ladro in casa».

Intanto il rapinatore si è visto costretto a darsi alla fuga: ha immobilizzato con del nastro adesivo l’anziana ed è scappato, senza lasciare traccia e lasciando l’anziana a terra e sotto shock. Sul posto sono intervenuti immediatamente gli uomini della squadra mobile della questura che si sono occupati di ricostruire la dinamica e qualcosa, fin da subito, non tornava: la posizione della badante, è apparsa fin da subito inverosimile e contraddittoria.

La donna aveva fornito delle dichiarazioni che, seppur precostituite ad arte, non avevano convinto gli inquirenti. La stessa, ascoltata più volte dagli investigatori, aveva infatti ripetutamente mentito sulla sua effettiva residenza e sulla reale composizione del suo nucleo familiare. Da qui una serie di accertamenti che hanno portato alla luce una realtà ben diversa da quella raccontata dalla collaboratrice domestica: lei era la vera e propria basista di quel colpo, messo a segno dal suo ex marito, che viveva clandestinamente con lei e col quale aveva riallacciato una relazione sentimentale.

Ci sono voluti diversi mesi agli investigatori per procedere mettere insieme tutti i tasselli, determinante è stata la perquisizione del 2023 eseguita a casa della trentanovenne trevigiana che nel 2021 lavorava come badante nella casa di via Bastia dei coniugi Vitale. Lì sono stati trovati e sequestrati il giubbino indossato dal rapinatore e delle fascette da elettricista dello stesso tipo di quelle utilizzate in occasione della rapina, che erano stati ben nascosti in un vano appositamente ricavato all’interno dell’abitazione della donna. A casa è stata trovata anche della droga, dell’hashish, e per un uso non completamente personale.

Alla luce di tutti questi elementi, sono stati denunciati per concorso in rapina pluriaggravata in abitazione sia la collaboratrice domestica sia il suo ex marito, quest’ultimo fuggito all’estero subito dopo il colpo. L’autorità giudiziaria, sulla base dei risultati investigativi della squadra mobile di Treviso, ha emesso nei confronti degli indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. La vicenda aveva sconvolto la comunità trevigiana. Una rapina in pieno giorno ai danni di due anziani conosciutissimi in città. All’epoca dei fatti era intervenuto anche il figlio della coppia l’avvocato ed ex consigliere comunale Sossio Vitale.

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