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Vittorio Veneto, stop alle motoseghe dopo la protesta: salvi gli alberi di Santa Augusta

Il Corpo Forestale di Vittorio Veneto ha sospeso il cantiere per l’abbattimento di 80 alberi lungo il sentiero di Santa Augusta. Lo ha fatto dopo un sopralluogo richiesto anche dal Comune di Vittorio Veneto e, peraltro, in pieno accordo con la Comunità Montana che aveva invece pianificato l’intervento per rimettere in sicurezza lo storico itinerario che porta i pellegrini da Serravalle al santuario.

Il 22 luglio, in attesa dei boscaioli, Flavia Volentiera e Anna Campo Dall’Orto si sono presentate sulle scalinate per abbracciare le piante destinate alla sega.

Ai piani alti di piazza del Popolo si è temuta, in sostanza, una protesta come quella verificatasi per il lariceto di Cortina, abbattuto per la pista di bob.

Già Legambiente aveva lanciato l’allarme e in seno alla maggioranza s’erano levate le voci critiche di alcuni esponenti di primo piano, come lo stesso presidente del Consiglio Alessandro De Bastiani.

Il sindaco Mirella Balliana e l’assessore al decoro Giulio De Antoni hanno quindi compiuto un sopralluogo già nella mattinata del 22 luglio con i carabinieri Forestali della stazione di Vittorio Veneto.

«Non ci può essere un taglio a raso delle piante, non fosse altro perché solo fra un anno, forse anche di più si materializzerà il cantiere per la messa in sicurezza del sentiero» si è convenuto.

Quindi, d’accordo con la stessa Comunità montana, si è deciso di soprassedere per qualche giorno all’avvio del cantiere, in modo da decidere quali effettivamente sono le piante gravemente ammalorate da rimuovere in quanto pericolose o pericolanti.

«Siamo consapevoli che l’Unione Montana sta operando in base al progetto presentato all’amministrazione precedente – hanno dichiarato Balliana e De Antoni – ma vorremmo trovare una mediazione nei tempi e nei modi di realizzazione, soprattutto in virtù del fatto che il sentiero sarà oggetto solo il prossimo anno di un ingente intervento di ristrutturazione curato dall’architetto Nassuato, con una previsione di spesa 1.100.000 euro».

I due amministratori rilevano che a seguito del sopralluogo, è stato rilevato che il progetto prevede, nella prima parte, un taglio a raso, «che oltre a causare un impatto visivo considerevole alla cittadinanza, rischia di generare futuri problemi al prossimo intervento di ristrutturazione».

«Vorremmo agire in sinergia programmatica con l’Unione Montana per limitare l’intervento alle alberature pericolose, lasciando una vegetazione che mantenga la dimensione di bosco a cui i Vittoriesi sono legati» dichiara il sindaco.

Silvia Salezze, presidente della Comunità Montana, si è dichiarata disponibile alla collaborazione, fra l’altro confermando che le piante tagliate verranno reimpiantate, nonostante notizie di tenore opposto. Nelle prossime giornate, quindi, è probabile che si procederà solo con l’estirpazione degli alberi che rischiano di cadere.

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