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Battibecco tra Aprile e Bocchino: “Io le do del lei”. “Con la Gruber sono abituato a darmi del tu”. Scontro tra l’ex finiano e Piccolotti

Botta e risposta a In Onda (La7) tra Marianna Aprile e il direttore editoriale del Secolo d’Italia Italo Bocchino durante un dibattito sull’aggressione subita a Torino dal cronista della Stampa Andrea Joly ad opera di un gruppo di persone fuori dal circolo Asso di Bastoni, punto di ritrovo abituale per i militanti di estrema destra […]

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Botta e risposta a In Onda (La7) tra Marianna Aprile e il direttore editoriale del Secolo d’Italia Italo Bocchino durante un dibattito sull’aggressione subita a Torino dal cronista della Stampa Andrea Joly ad opera di un gruppo di persone fuori dal circolo Asso di Bastoni, punto di ritrovo abituale per i militanti di estrema destra di Casapound.
La conduttrice della trasmissione chiede a Bocchino come mai da parte di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia, che comunque hanno condannato l’assalto, non venga mai esplicitata la matrice neofascista delle violenze. Bocchino risponde prontamente: “Io ho letto delle parole nette e chiare da parte del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, una condanna senza se e senza ma”.
“Di qualsiasi forma di violenza”, precisa Aprile.
“Sì, certo – replica l’ex parlamentare finiano – Spero che tu non sia d’accordo su altre forme di violenza”.

Io le do del lei, però“, ribatte Aprile.
“Ah, mi dà del lei? Va bene, diamoci del lei – commenta Bocchino – Con la Gruber siamo abituati a darci del tu perché colleghi. Chiedo venia, siamo abituati così con la Gruber”.
Sì, ma io non sono Lilli“, rilancia la giornalista di Oggi.

Bocchino poi spiega il suo punto di vista: “Bisogna condannare ogni forma di violenza, sia che venga dall’estrema destra, sia che venga dall’estrema sinistra. C’è una bellissima risoluzione del Parlamento Europeo che equipara fascismo e comunismo, quindi oi dobbiamo essere contro tutte le violenze – prosegue – Per quanto mi riguarda, da uomo di destra, io sono due volte contro l’aggressione di Torino, perché sono contro la violenza di tutti e perché in questo caso parliamo di violenza commessa da ‘gente he non è di destra ma che si dichiara di destra“.

Il direttore del Secolo d’Italia afferma che Casapound non ha nulla a che vedere con la destra politica italiana e la sua storia, definendolo “gruppuscoli che hanno fatto scelte completamente diverse” da Fratelli d’Italia: “Vengono utilizzati dalla sinistra politica, dalla sinistra degli opinionisti, dalla sinistra giornalistica per cercare di equiparare questi soggetti, che sono come le tifoserie degli stadi, a chi governa il paese”.
Dissente totalmente la deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, Elisabetta Piccolotti, che pur apprezza la presa di distanza di Meloni: “Ricordo che Casapound in passato ha avuto relazioni forti con la destra politica, che candidava il movimento anche alle elezioni e a un certo punto ha deciso di non farlo più”.
E aggiunge: “Non c’è solo questa aggressione”.

“Sì, ci sono quelle degli antagonisti che sfasciano tutto e che non condannate“, interrompe Bocchino.
Piccolotti continua: “Io ho fatto un’interrogazione parlamentare che aggiorno a ogni aggressione omofoba, razzista e di matrice fascista: sono diventate più di 10. Quindi, qui cè bisogno di una presa di posizione di Piantedosi che ci deve spiegare che cosa sta succedendo, perché c’è un clima di violenza che va fermato”.
“Sì, c0è un clima di violenza da parte dei centri sociali”, commenta l’ex finiano.
“Ma dove? – chiede la deputata – Me li nomini”.
“Tantissimi – ribatte Bocchino – Le mando un elenco di 50 pagine”.
“Sì, faccia l’elenco”, chiosa Piccolotti.

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