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Frana a Cirvoi, una famiglia isolata: «Ci sentiamo abbandonati»

Una famiglia isolata da dieci giorni, due casere e diversi fondi irraggiungibili. Sta provocando numerosi e importanti disagi la frana che ha interessato una laterale di via Col del Gou, a Cirvoi. È scesa il 12 luglio, dopo un violento temporale: il muro di contenimento, già fragile perché la tempesta Vaia aveva abbattuto gli alberi nella vallata e mangiato il terreno, è crollato, trascinando con sé parte della strada e isolando la famiglia di Angelo Coin che vive al civico 250.

Marito, moglie e un figlio, che da dieci giorni sono costretti a lasciare la macchina al di qua dello smottamento, a 700 metri da casa, che possono raggiungere solo a a piedi. Hanno portato anche una carriola, per caricare le buste della spesa e fare un po’ meno fatica lungo la salita che li porta a casa.

«La nostra casa si trova dopo la frana», racconta Coin. «Il 12 luglio, dopo il temporale, è venuto giù il muretto a lato della strada e i vigili del fuoco hanno interdetto il transito per ragioni di sicurezza. Da allora siamo qui: isolati, senza possibilità di arrivare alla nostra casa con l’auto». Poco distante ci sono anche due casere, utilizzate dai proprietari per fare legna nei boschi della zona ma anche per trascorrere giornate nel verde, e alcuni fondi che vengono sfalciati. Complessivamente, otto proprietari stanno subendo i disagi dovuti allo smottamento.

Dopo il crollo, oltre ai vigili del fuoco in via Col de Gou era arrivato un geometra del Comune (il reperibile, trattandosi del fine settimana), la famiglia Coin ha contattato un geologo e un geometra di riferimento, per capire prima di tutto se la strada sia comunale o privata. «Ma la frana è sopra un’area demaniale», continua Coin, «tutta l’area da consolidare anche».

«Noi abitiamo qui da anni, paghiamo le tasse, spero qualcuno ci dia una mano perché così non possiamo stare a lungo», conclude l’uomo. «Speriamo venga creato almeno un passaggio, magari in ferro, per transitare con le auto. Come faremo quando dovrà arrivare il rifornimento del gpl? Già non può arrivare il postino, non voglio neanche immaginare cosa succederebbe se avessimo un’emergenza medica. Siamo isolati e ci sentiamo abbandonati».

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