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Tragedia del Mottarone: nessuna decisione. Il Gup chiede ai Pm di riformulare le accuse 

Tragedia del Mottarone: nessuna decisione. Il Gup chiede ai Pm di riformulare le accuse 

Rinvio al 12 settembre: Fornelli chiede di escludere l'aggravante dell'antinfortunistica e la sussistenza dei reati dolosi, accogliendo quindi le tesi difensive

VERBANIA. La gup di Verbania, Rosa Maria Fornelli oggi, martedì 23 luglio, non ha preso alcuna decisione sul rinvio a giudizio o il proscioglimento degli imputati per la tragedia del Mottarone, ma ha invitato la procura a riformulare il capo d'imputazione nei confronti di otto persone, tra cui due società, imputate per la tragedia del Mottarone in cui morirono tutti coloro che occupavano la cabina precipitata della funivia tranne il piccolo Eitan Biran, protetto dall’abbraccio del papà. La giudice ha invitato invece la procura di Verbania a modificare i capi di imputazione, in quanto ritiene vadano escluse l'aggravante dell'antinfortunistica e la sussistenza dei reati dolosi, accogliendo le tesi difensive. Per la gup le accuse vanno contestate come disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Ciò potrebbe alleggerire la posizione di alcuni. Si ritorna in aula il prossimo 12 settembre.

Il provvedimento

La gup, con un provvedimento articolato e che ha passato in rassegna uno per uno i capi di imputazione, ha chiesto alla procuratrice Olimpia Bossi e alla pm Laura Carrera, di rimettere mano alle accuse formulate nei confronti di Luigi Nerini, titolare della ferrovia del Mottarone la società che gestiva l'impianto, Enrico Perocchio, il direttore di esercizio, Gabriele Tadini, il caposervizio, i vertici di Leitner, tra cui il presidente Anton Seeber, di cui era stato comunque chiesto il proscioglimento, il vicepresidente Martin Leitner, il responsabile del customer service Peter Rabanser e delle due società stesse, Leitner e Ferrovie del Mottarone.

Le ipotesi originarie per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio sono attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose gravissime e solo per Tadini e Perocchio anche il falso.

Con i 'paletti' messi dalla giudice, si dovrebbe arrivare a un capo di imputazione, è stato riferito dalle difese, in cui si contestano solo il disastro colposo, l'omicidio colposo plurimo e le lesioni colpose gravissime, reato questo che riguarda il piccolo Eitan. Ciò, sempre secondo i legali, dovrebbe portare a prosciogliere quanto meno le due società imputate per la legge, assistite dagli avvocati Luca Della Casa e Alberto Mittone e a ridimensionare la gravità delle accuse per le perone fisiche. Qualora la Procura, in caso estremo, non dovesse accogliere l'invito della giudice, il fascicolo regredirà alla fase delle indagini preliminari.

Le reazioni: la mamma di una delle vittime

«Se mi aspettavo una fine diversa? Mi aspettavo la fine dell'udienza preliminare, mi aspettavo il processo. Se sono delusa? Vedremo quando inizia il processo. Al momento la cosa essenziale è che tutti vadano a processo» ha detto Vincenza Minutella, la mamma di Silvia Malnati, una delle quattordici vittime dell'incidente del Mottarone, al termine dell'udienza con la quale il gup di Verbania ha chiesto alla Procura di riformulare i capi d'imputazione. «Ci saremo sempre - ha aggiunto la signora, che nell'incidente ha perso la figlia 26enne -. Anche perché la colpa, secondo me, non è solo di uno, è una catena. Se lui (il caposervizio Gabriele Tadini, che fin dalle prime ore ha ammesso l'uso dei forchettoni che impedirono il funzionamento dei freni di emergenza, ndr) ha fatto quello che ha fatto, è perché ha dovuto farlo in base alle anomalie che c'erano. Non è giusto che paghi solo uno».

Le reazioni: soddisfatta la difesa

«Il gup ha escluso i reati dolosi e soprattutto ha messo una cesura tra reati per violazione della norma a presidio della sicurezza dei lavoratori - spiega Pasquale Pantano, avvocato difensore di Luigi Nerini, a commento delle decisioni del Gupche ha chiamato rami secchi - e la materia della sicurezza dei trasporti che è quella su cui si dovrà sviluppare la discussione anche già dall'udienza preliminare a settembre».

«Sono soddisfatto. Hanno accolto tutte le eccezioni della difesa Nerini sin dalla prima ora. La giudice ha perfettamente interpretato il suo ruolo garantista e equidistante cercando di mettere ordine in capo di imputazione che meritavano di essere sistemati – afferma l'avvocato Marcello Perillo, difensore di Gabriele Tadini, caposervizio della funivia del Mottarone - Accogliendo le doglianze della difesa Tadini almeno sui punti chiave».

«Siamo molto contenti, molto soddisfatti. Il giudice è stato molto attento e forse è andata anche oltre le mie aspettative – dice l'avvocato Andrea Da Prato, difensore di Enrico Perocchio, direttore d'esercizio dell'impianto funivia del Mottarone – Il gup ha dato anche dei suggerimenti. Una Procura attenta deve tenerne conto», ha concluso Da Prato.

Gli avvocati di Leitner: «Ora assoluzione su alcune imputazioni»

«Nell'ordinanza pronunciata dal giudice, ampia e corposa, vengono esclusi i reati di natura dolosa, l'attentato ai trasporti, l'aggravante anti infortunistica, lasciando intendere che gli unici soggetti responsabili dell'evento vanno ricercati tra coloro che hanno posizioni di garanzia nell'ambito della normativa sul trasporto pubblico, quindi non Leitner – commenta Paolo Corti, uno dei legali di Leitner – le contestazioni all'impianto accusatorio erano state esplicitate in modo chiaro nelle scorse udienze, si erano evidenziate una serie di contraddizioni e uno scollamento tra le contestazioni dell'accusa e una giurisprudenza ormai prevalente soprattutto in materia anti infortunistica. Erano critiche che tutte le difese avevano mosso e che sono state largamente accolte dall'ordinanza che, con la riformulazione dei capi di accusa, ha chiesto di fare un unico capo dove contestare il disastro colposo insieme all'omicidio plurimo aggravato e le lesioni personali», conclude.

«Il 12 settembre sapremo se il pubblico ministero avrà recepito gli inviti formulati dal giudice – commenta l'avvocato Federico Cecconi, del pool difensivo di Leitner – che inevitabilmente dovrebbero portare a una richiesta di natura assolutoria per quanto riguarda alcuni ipotesi di reato e ad alcune posizioni e, in altri casi, a una riduzione per alcune altre posizioni residuali delle originarie contestazioni».

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