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Monfalcone, Lega e Lista Cisint contro Del Pizzo: nella maggioranza si alzano i toni

Monfalcone, Lega e Lista Cisint contro Del Pizzo: nella maggioranza si alzano i toni

foto da Quotidiani locali

MONFALCONE A meno di tre giorni dall’insediamento del sindaco reggente Antonio Garritani, scoppia il caso Lega. Il partito di Salvini non digerisce le parole con cui il presidente consiliare Ciro Del Pizzo, in un’intervista riconduce al capolinea l’esperienza nella civica Cisint per Monfalcone, di cui è stato mentore prima del passaggio a Forza Italia, e soprattutto neutralizza il cavallo di battaglia elettorale – l’immigrazione – in vista del 2025, rimettendo al centro i problemi del lavoro, dell’economia, dei redditi.

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La Lega non ci sta. E il capogruppo nonché segretario isontino Paolo Bearzi invia una nota puntuta. Che soprattutto nella parte finale tira in ballo gli alleati, con toni irrituali: «Si ritiene forse che nella politica di Monfalcone si sia aperta una fase diversa, in grado di prescindere dai risultati del voto dei cittadini, dalla dote del 73% dei consensi conferiti ad Anna Maria Cisint, e dalle derivanti responsabilità, nella gestione delle politiche comunali? La Lega apprezza le dichiarazioni di unità di tutte le forze politiche del centrodestra e di volontà nel proseguire lungo il percorso di questi otto anni, ma queste non possono che essere fondate sul rispetto della dimensione dei valori in campo».

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Tradotto: «Chi ritiene che ci possa essere un quadro allargato alle prossime comunali, magari coi soliti reduci di passate stagioni politiche, e che serva interpretare i bisogni collettivi con uno sguardo diverso, deve chiarire la propria posizione, per il necessario senso di lealtà e sincerità anzitutto verso gli elettori del centrodestra».

Quanto a Del Pizzo, il gruppo della Lega parla di «sconcerto» per le «prese di posizione del consigliere, presidente dell’Aula, eletto coi voti del centrodestra», ai loro occhi «in palese antitesi su aspetti cruciali dell’azione politico-programmatica».

«Accusare Cisint – sempre la Lega – di aver lasciato il campo a Bou Konate attraverso l’inasprimento dello scontro politico, oltre a essere una visione del tutto distorta della realtà, contraddice il percorso per la legalità e sicurezza fin qui seguito». Quanto all’esigenza di calmierare il clima tra le parti espressa da Del Pizzo (e prima di lui dal sindaco reggente, in Aula), significa «forse accettare la sopraffazione delle musulmane, la violazione di norme urbanistiche, il sovraffollamento e la scarsa igiene nei negozi etnici?» .

Interessante il punto di vista sul caso della senatrice di Fratelli d’Italia Francesca Tubetti: «Premettendo che mi trovo d’accordo con la posizione già espressa da Garritani, la trovo una futile polemica perché non ho colto nulla di così incredibile nelle parole di Ciro Del Pizzo. Trovo normalissimo che la sottosegretaria Sandra Savino abbia fatto visita al sindaco reggente della quinta città in Friuli Venezia Giulia e altrettanto farà presto una nostra delegazione regionale».

Quanto ai rapporti e ai pesi tra alleati, FdI, quale «partito di governo e maggioranza a livello nazionale», ritiene legittimo ci si misuri sulla base dei numeri (e dei consiglieri) capitalizzati a una tornata: non ci si può sottrarre a tale logica. «Vedremo poi i risultati alle urne – aggiunge – noi facciamo il nostro. E saremo più bravi quando otterremo un voto in più. La modestia è una dota rara in politica, intendo conservarla. Quindi non voglio alimentare baruffe: il centrodestra vince quand’è unito. Ho la massima fiducia in Garritani, adulto e vaccinato: saprà gestire le diverse anime nel momento di transizione».

«Del Pizzo – conclude Tubetti – è tornato a casa e quando un civico entra in un partito fa sempre piacere: auguro lunga vita politica a lui e a FI, che considero alleati, non nemici».

Ma sul presidente consiliare, ormai, è fuoco incrociato: interviene pure Gabriele Bergantini, capogruppo di Cisint per Monfalcone, sottolineando come la civica «nata anche grazie all’impegno e alla volontà di Luca Fasan», abbia «preso 1.800 voti e sei seggi», sicché il neoforzista, primo dei non eletti, «è subentrato solo per l’ingresso in giunta e le dimissioni» di tre assessori. Per Bergantini, poi, la civica «prosegue il suo lavoro».

A rimettere i puntini sulle “i” ci pensa allora un serafico Del Pizzo: «Spiace che gli amici della Lega non abbiano compreso lo spirito delle mie parole, ma capisco che ad aver bruciato di più è stata la demolizione del loro cavallo di battaglia elettorale, l’immigrazione. Per me ci sono altri problemi al centro: lavoro e redditi».

Conclude: «La mia vicinanza a Cisint mai è stata messa in dubbio, ma ribadisco che per me l’esperienza della civica è morta. Non ha più senso: Anna non sarà candidata sindaca e ben prima del mio ingresso in FI, tutti gli assessori s’erano già iscritti alla Lega. Ci meravigliamo davvero della sua fine? I leghisti stiano più tranquilli e imparino a leggere gli articoli, che qua nessuno ha messo in discussione il centrodestra».

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