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Completato il trasferimento dei beni dello Stato alla Regione: sono 26 tra aree e immobili ceduti, nella lista il parco del Rivellino, forti e caserme 

L’Agenzia del Demanio ha sottoscritto il trasferimento a titolo gratuito alla Regione Friuli Venezia Giulia degli ultimi complessi immobiliari dello Stato, a conclusione dell’iter per il passaggio di proprietà di 26 immobili previsti dal decreto attuativo dello Statuto speciale.

La firma del trasferimento è stata messa a Trieste, nella sede della Regione, alla presenza dell’assessore regionale Sebastiano Callari, dei sindaci dei Comuni coinvolti e di rappresentanti dell’Agenzia del Demanio.

Alcuni dei beni sono iconici per il territorio, di grande valore storico, naturalistico e architettonico, situati nei Comuni di Osoppo, Pordenone, Sedegliano, Pontebba, Chiopris-Viscone, Gradisca d'Isonzo, Maniago e Malborghetto Valbruna.

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Nell’elenco figurano il Parco naturale del Rivellino, a Osoppo, che si estende per oltre 240 mila metri quadrati lungo un costone di roccia dove si erge una fortezza del XIV secolo che vi cade a strapiombo. Il colle è stato teatro di alcuni episodi gloriosi ed è stato utilizzato fin dall'antichità come struttura militare.

Oggi si possono visitare gallerie, fossati, trinceramenti e casematte; nel 1923 la Fortezza di Osoppo fu dichiarata "monumento nazionale". Nella parte meridionale del colle sono visibili orme fossili di mammiferi vissuti da due a dieci milioni di anni fa.

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Nel Comune di Gradisca d’Isonzo si parla invece del Castello edificato alla fine del ‘400, in prossimità del fiume, e l’ex Caserma Toti Bergamas sede del 5° Rgt Artiglieria “Superga”.

Nel Comune di Sedegliano l’operazione riguarda un forte difensivo per il collocamento di postazioni di cannoni di medio calibro, realizzato dall’Esercito Italiano agli inizi del 1900, prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, voluto dall’allora Capo di Stato Maggiore, Generale Pollio, che progettò una linea di difesa dei ponti sul Tagliamento a salvaguardia dei possibili attacchi dell’esercito austro-ungarico.


Sempre in provincia di Udine, nel Comune di Pontebbia viene trasferito l’ex sbarramento difensivo San Rocco e nel Comune di Malborghetto Valbruna l’ex sbarramento difensivo Valbruna, costruiti durante il ventennio fascista, prima della Seconda Guerra mondiale, voluti da Mussolini per proteggere il confine italiano dai paesi limitrofi.


Al Comune di Pordenone viene trasferita una piccola porzione di pertinenza a via Roveredo, già di competenza comunale, derivante dall’asse della vecchia ferrovia, mentre al Comune di Chiopris-Viscone viene trasferita un’area con un fosso che fa parte del sistema di reticoli idraulici di raccolta delle acque provenienti dai campi limitrofi, realizzati per la sicurezza dell’area urbana della cittadina.


A Maniago il trasferimento riguarda un’area in disuso, in prossimità della Caserma Baldassarre, caratterizzata dalla presenza di un campo da tennis con recinzione, piccoli manufatti a servizio del campo e una vasta area verde.

La sottoscrizione del passaggio di proprietà di questi immobili dallo Stato agli Enti locali rappresenta una grande opportunità di rigenerazione urbana per l’intero territorio, a vantaggio dei cittadini e dei visitatori che potranno godere della unicità dei beni, simbolo della memoria storica del luogo.

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