Il caso Microsoft costerà al mondo 24 miliardi di dollari
Il Microsoft down costerà al mondo 24 miliardi di dollari. A pochi giorni dal blocco informatico di venerdì 19 luglio, le prime stime già prevedono danni economici miliardari. Il numero dato per certo ad oggi è quello dei PC colpiti. Sono circa 8,5 milioni. La temutissima “schermata blu” ha reso inutilizzabili per ore e mandato in tilt i sistemi di ospedali, compagnie aeree, banche, media, piazza finanziarie.
Ma qual è stato innanzitutto l'impatto sulle borse? Crowdstrike (responsabile del bug nel software di aggiornamento che ha causato il caos informatico mondiale) è sprofondata a Wall Street. La società ha bruciato quasi 15 miliardi di capitalizzazione in un giorno, mentre Microsoft se l’è cavata con un -0,7% in chiusura di seduta. La borsa americana ha concluso in rosso, con il Nasdaq che ha ceduto quasi 9 miliardi di dollari nel venerdì “nero”. Le Piazze europee hanno accusato il colpo, Londra e Milano le più colpite, con Piazza Affari che ha chiuso a -0,9%. Molte le banche in perdita. In Francia BNP Paribas, Societe Generale e Credit Agricole hanno perso rispettivamente l'1%, lo 0,9% e lo 0,7%. Le banche spagnole sono scese: Banco Santander (-1,2%), BBVA (-0,8%) e Bankinter (-0,7%). In Germania le azioni della Deutsche Bank AG hanno ceduto l’1,5%. Le italiane? Intesa Sanpaolo - 0,4%, mentre Unicredit è rimasta invariata.
A pagare in borsa sono state soprattutto le compagnie aeree (-1/1,5%) che sono state costrette a “fermarsi”, cancellando 5.000 voli in tutto il mondo. Si è trattato del 3,9% (dati Cirium) di quelli che erano programmati venerdì scorso. E poi i ritardi, i problemi con gli scali. A livello mondiale, i vettori più colpiti sono stati Delta Air Lines, American Airlines, United Airlines e KLM. In Italia centinaia i voli cancellati a Fiumicino, Linate e Malpensa soprattutto. E i disagi sono continuati nei giorni successivi. Ieri, a quattro giorni dal blackout, nello scalo di Roma, su mille voli, 470 hanno subito ancora ritardi (270 in partenza e 200 in arrivo). E i costi precisi per le compagnie aeree si quantificheranno nei prossimi mesi. La situazione legale dei rimborsi è complicata dalle differenze normative tra i vari Paesi. In Europa si prevedono risarcimenti imposti alle società aeree, mentre negli Stati Uniti le regole sono meno favorevoli ai passeggeri che, senza assicurazioni aggiuntive, potrebbero essere danneggiati doppiamente non vedendosi risarcire un dollaro, oltre ad aver perso i voli. In generale si parla di costi di miliardi in tutto il mondo nel settore trasporti per i milioni di biglietti andati in fumo. In Italia il Codacons sta valutando la fattibilità di una class action contro Microsoft e la società Crowdstrike per risarcire i cittadini italiani che hanno subito danni economici e morali (come le ferie sfumate o rimandate) a causa del blackout informatico.
Down risolto e schermate blu sparite. Ma la conta dei danni resta. Presto intorno a un tavolo inizieranno a parlarsi migliaia di avvocati. Le cause di risarcimento cadranno a pioggia. E tra Microsoft e Crowdstrike chi si accollerà maggiormente i miliardi di dollari conseguenti a una mattina di blackout mondiale?