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San Giorgio, con Canavese 2030 i bocciodromi saranno la «casa delle associazioni»

San Giorgio, con Canavese 2030 i bocciodromi saranno la «casa delle associazioni»

foto da Quotidiani locali

SAN GIORGIO CANAVESE

Lo spirito di comunità, attraverso le filiere dello sport e del sociale, rappresenta perfettamente il percorso di innovazione intrapreso con concretezza da Canavese 2030: dalle idee ai fatti.

La presentazione di un numero “zero”, per partire con una sperimentazione, si è tenuto nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 21 luglio, nel riqualificato bocciodromo di San Giorgio Canavese, che diventerà la sede dello Sportello per le associazioni con l’obiettivo di unire le forze e sostenere il ricco patrimonio associativo canavesano. Spazi, dunque, che possono essere utilizzati non solo per il gioco delle bocce, ma soprattutto per creare aggregazione. Tra le azioni da mettere in campo per le associazioni c’è l’erogazione di servizi, come la consulenza rispetto alle normative del terzo settore e la ricerca di fonti di finanziamento per le manifestazioni. «Il bocciodromo, nell’ambito di un percorso condiviso,  tra gli altri, anche con la Regione Piemonte ed il consorzio socio -assistenziale Ciss.ac di Caluso - dice Andrea Zanusso, vice presidente del think tank e già sindaco di San Giorgio Canavese - diventerà un centro sociale con l’organizzazione di attività e manifestazioni di carattere solidale, mirate a diverse fasce di età ed a soggetti fragili e diversamente abili. Noi abbiamo individuato alcuni asset, ma alla base c’è l’ascolto».

Il “numero zero” degli Incontri di Comunità ha visto la partecipazione di associazioni di San Giorgio Canavese, Agliè e Castellamonte, dei responsabili del Cissac, della cooperativa Andirivieni, ed è stata l’occasione per presentare l’attivazione della seconda filiera delle associazioni. Dopo quella delle bande musicali, è stata la volta delle associazioni a carattere sportivo, in particolare quelle bocciofile: il censimento è stato la premessa dell’organizzazione di una coppa del Canavese del gioco delle bocce, tesa a aumentare il senso di comunità del territorio. «Un percorso di innovazione sociale passa dalle scuole e dalle associazioni - ha spiegato il presidente di Canavese 2030 Fabrizio Gea -. Lo Sportello permetterà di andare incontro alle esigenze delle associazioni, ma anche di tutti i cittadini e noi, con questo evento 0, ci siamo messi a disposizione per ascoltare. Dopo il censimento delle bande musicali del territorio siamo passati alle società bocciofile, patrimonio aggregativo a volte dimenticato ma molto importante. I bocciodromi devono diventare elementi di ricchezza e di contaminazioni tra sport e sociale, perché stando insieme vengono le idee per guardare al futuro. Ringraziamo la Società bocciofila Sangiorgese e il presidente Gian Carlo Ponzetti per averci accolto in questo impianto che, in ottica di tutela ambientale, è anche esempio di riferimento di riqualificazione energetica autosufficiente».

Tra le proposte lanciate domenica c’è anche l’istituzione di una portineria di comunità, un’esperienza già avviata in Alto Canavese e che può fare da modello anche nel territorio basso canavesano.

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