L’Udinese ci crede, presentata la prima offerta: ora Sanchez è più vicino
UDINE. Non è ancora fatta, ma non è un’esagerazione dire che Alexis Sanchez e l’Udinese sono più vicini. Quello che sembrava solamente un sogno d’inizio estate, entro la fine di luglio potrebbe trasformarsi in realtà per la gioia dei tifosi bianconeri che non vedono l’ora di riabbracciare il Niño Maravilla, uno degli stranieri più amati della storia dell’Udinese assieme a Zico e Amoroso, Balbo e Sensini.
Riassunto
A Sanchez è scaduto il contratto con l’Inter lo scorso 30 giugno e quindi è acquistabile a parametro zero. Certo, c’è da fare i conti con la carta d’identità (a dicembre compirà 36 anni) e con una concorrenza che ha un potere economico superiore a quello dell’Udinese. In occasione dell’intervista rilasciata al Messaggero Veneto a inizio mese Gino Pozzo si sbilanciò: «Se Sanchez vuole chiudere la carriera qui le porte sono aperte, dipende da lui, se vuole giocare le Coppe pazienza, speriamo cambi idea».
Offerta e richiesta
Sembra proprio che il cileno l’abbia fatto anche perché il Marsiglia, principale concorrente dell’Udinese, ha optato per un profilo molto più giovane come l’inglese Greenwood. E così ecco che qualche giorno fa Gino Pozzo ha fatto recapitare a Sanchez la sua prima offerta: contratto di due anni a 1,2 milioni a stagione. Il Niño ha risposto chiedendo qualcosa in più (1,7 o giù di lì). La differenza c’è, ma non è insormontabile anche perché nel monte stipendi l’Udinese non ha più due ingaggi pesanti come quelli di Deulofeu e Pereyra. Insomma, un ritocchino da una parte e un ritocchino dall’altra ed ecco che l’affare si può concludere anche in tempi abbastanza ristretti.
Ottimismo
Sanchez non ha nascosto ad alcuni amici friulani il suo ottimismo sulla buona riuscita della trattativa. Il Niño è rimasto molto legato al Friuli (ha anche comprato una azienda vinicola sul Collio dove ogni tanto viene a trascorrere qualche giornata) e quando è tornato da avversario è sempre stato accolto alla grande. Due anni fa, al termine della gara con l’Inter, fu chiamato a grande richiesta sotto la Curva Nord e lui non si tirò indietro; nella partita dello scorso 8 aprile, che la squadra di Inzaghi vinse al 95’ l’unico nerazzurro a non esultare fu Sanchez.
Prossimo appuntamento
Entro questa settimana ci dovrebbe essere una call tra Gino Pozzo e il procuratore del giocatore che, dopo l’impegno in Coppa America, sta ultimando le sue vacanze. Potrebbe essere l’incontro decisivo per trovare l’accordo. Manca meno di un mese all’inizio del campionato, la squadra è ancora largamente incompleta e cambierà molto se saranno confermate le uscite dei vari Bijol, Perez, Lovric e Samardic che andrebbero a unirsi a quelle di Walace e Pereyra.
Tattica
È ancora presto per immaginare un’Udinese con Sanchez, ma è evidente che un tridente formato da Thauvin e il Niño (esterni a piedi invertiti) con Lucca punta centrale sembra decisamente accattivante. Poi è chiaro che al cileno non si potrà chiede di giocare 38 partite ad alto livello, ne basterebbero una ventina, con la metà da vincere. Vorrebbe dire avere quei punti che sono maledettamente mancati all’Udinese dello scorso anno.