Elia Viviani ed Elena Cecchini, un amore a cinque cerchi: alle Olimpiadi di Parigi da marito e moglie
Altro che Tadej Pogacar e Urska Zigart, il re del ciclismo mondiale e la fidanzata che come lui corre in bicicletta. Loro due, Elena Cecchini ed Elia Viviani, sono arrivati prima e come palmares non hanno nulla da invidiare ai due colleghi sloveni la friulana e il veronese.
Certo, “Pogi” ha vinto tutto, ma ad essere onesti non ha vinto l’oro olimpico che Viviani ha in bacheca da Rio 2016 quando vinse in pista l’Omnium. Re Taddeo per imitarlo dovrà riprovarci a Los Angeles fra quattro anni visto che a Parigi non ci sarà. Per Viviani (residenza a Montecarlo come i due colleghi sloveni), e Cecchini sposi in Friuli da un anno e mezzo, a Parigi sarà la prima volta da marito e moglie.
Ma c’è il precedente di Rio quando la ragazza delle Fiamme Azzurre, abbonata alla maglia dell’Italia sin dalle giovanili – capace di vincere, tra l’altro un argento agli Europei in Olanda nel 2019, il giorno prima dell’oro dell’allora fidanzato, e di prendersi anche tre tricolori consecutivi dal 2014 al 2016 – corse la gara in linea in appoggio a quella Elisa Longo Borghini che sul duro tracciato carioca strappò un bronzo. Ma dovette ritornare in Europa con le altre ragazze perdendosi l’oro in pista del futuro marito.
Esclusa dalla squadra di Tokyo 2021, il percorso era durissimo, la 32enne friulana ritorna ai Giochi e lo fa con un compito fondamentale affidatole dal ct Sangalli: la regista in corsa.
Vero, le leader saranno la Longo Borghini, fresca di maglia rosa, ed Elisa Basamo, cui il percorso show in centro a Parigi pare cucito addosso, ma la Cecchini in carriera ha anche dimostrato di poter correre per vincere come quel giorno d’inizio agosto 2019 agli Europei in Olanda.
Il marito? Il 35enne Viviani, portabandiera a Tokyo, è atteso alla quarta Olimpiade della carriera da stakanovista. Correrà la gara in linea il 5 agosto, anche per consentire alla squadra della pista di portare una riserva, il friulano Manlio Moro, per dar man forte al quartetto dell’inseguimento che ripunta all’oro. Poi si butterà in pista per vincere un’altra medagia, dopo l’oro di Rio e il bronzo di Tokyo, nell’Omnium, per lui il giardino di casa.
Stavolta Elena al velodromo di Saint Quentin en Evelynes ci sarà eccome. Niente Tour de France donne per lei, che corre nello squadrone olandese della SdWorx, e lo farà anche nel 2025 prima (forse) di appendere la bici al chiodo, ma una settimana a Pariogi a fare la moglie-tifosa-turista. Perchè dopo le Olimpiadi da fidanzati a Rio per i Viviani-Cecchini ecco i Giochi da coniugi. A Parigi, poi, è un bell’andare. Roba da raccontarla ai figli un giorno.