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Focus: allo stato attuale la rosa è veramente da 4-3-3?

Roberto D’Aversa è un fautore del 4-3-3 e questo è innegabile: lo abbiamo visto nelle precedenti esperienze da allenatore ma anche nelle prime amichevoli pre-campionato. Quando guidava il Lecce era solito sfruttare la velocità e la profondità degli esterni d’attacco per creare un gioco spavaldo e intenso. I giallorossi erano bravi a capovolgere rapidamente il […]

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Roberto D’Aversa è un fautore del 4-3-3 e questo è innegabile: lo abbiamo visto nelle precedenti esperienze da allenatore ma anche nelle prime amichevoli pre-campionato. Quando guidava il Lecce era solito sfruttare la velocità e la profondità degli esterni d’attacco per creare un gioco spavaldo e intenso. I giallorossi erano bravi a capovolgere rapidamente il gioco, utilizzando l’abilità in contropiede dei calciatori brevilinei. Effettivamente anche l’Empoli si è mosso col 4-3-3 nelle prime uscite stagionali, anche se con l’Ingolstadt Fazzini ha agito quasi da trequartista in fase di pressione, modificando il modulo in una sorta di 4-2-3-1. Comunque sia, la costante è stata la difesa a quattro. Ma la domanda che ci poniamo è: considerando la rosa attuale a disposizione di mister D’Aversa, l’Empoli può disporsi con un linea difensiva a quattro? Oppure, sulla falsariga dell’ultima parte della scorsa stagione, dovrebbe riproporre il 3-5-2?

La difesa dell’Empoli sa fare più cose
Partiamo con un dato. L’Empoli ha dimostrato una certa disinvoltura sia con la difesa a tre che con la difesa a quattro. La scorsa stagione, segnata da una costante sofferenza legata alla posizione traballante in classifica, la squadra ha saputo adattarsi a tutte le situazioni. Nonostante l’arrivo di Nicola abbia comportato uno stravolgimento della fase difensiva, la squadra non si è fatta trovare impreparata e si è adeguata ai dettami del nuovo allenatore. Adesso D’Aversa si ritrova una difesa duttile, capace di più interpretazioni. E se togliamo la pur pesante cessione di Luperto, avvicendato da un sostituto naturale come Viti, al momento la difesa è rimasta pressoché la stessa. Walukiewicz, Ismajili e lo stesso Viti possono comporre un pacchetto arretrato di prim’ordine.

Prendiamo i terzini. Da una parte Stojanovic ed Ebuehi, dall’altra Pezzella e Cacace. Chi più chi meno, sono giocatori che storicamente hanno dimostrato qualche lacuna in fase difensiva. Non sono laterali statici, come può essere Bereszynski, ma amano sovrapporsi e dare una mano in avanti. A nostro avviso perfetti per un centrocampo a cinque (soprattutto Stojanovic e Cacace). Senza considerare Gyasi, che lo scorso anno ha fatto molta fatica quando doveva giocare più avanti ma è diventato un calciatore prezioso quando è stato posizionato un po’ più indietro da Nicola.

A centrocampo manca qualità, in attacco ci sono pochi laterali di ruolo
Non se ne offenda nessuno, ma in questo momento il centrocampo manca di qualità. Grassi è un ottimo interditore e può essere l’uomo giusto per il gioco di D’Aversa, ma l’Empoli deve incrementare qualcosa in termini di qualità. Oltre a Fazzini, del quale abbiamo parlato un paio di giorni fa, ci sono i cavalli di ritorno Henderson e Haas e qualche giovane di buone speranze. Ma è troppo poco per affrontare il prossimo campionato di Serie A. La linea mediana dovrà essere rinforzata a dovere.

Passiamo all’attacco. Di attaccanti centrali l’Empoli punta ad averne tre (Caputo, Colombo ed Esposito), in più ci sono Shpendi, Nabian ed Ekong (che però potrebbe partire). E nessuno di questi ultimi tre è un attaccante esterno di ruolo. Possono adattarsi, ma non sono i laterali giusti per replicare il gioco di D’Aversa a Lecce. Forse arriverà Rigoberto Rivas, un giocatore offensivo che può giostrare in più zone del campo, ma è comunque un esordiente in Serie A e non potrà essergli dato un eccessivo peso di responsabilità. Ci sarebbe Gyasi, ma come detto è un giocatore che si è mosso meglio qualche metro più indietro.

Le conclusioni
Chiaramente è un discorso che stiamo facendo adesso, col mercato ancora in continua evoluzione. Magari l’Empoli acquisterà due-tre esterni offensivi che permetteranno a D’Aversa di mettere in pratica il suo 4-3-3. Oppure si procederà chiedendo un sacrificio ai giocatori sopra menzionati. Ma ora come ora, sinceramente, non ci sembra che la rosa sia adatta a questo tipo di disposizione. Ci pare, invece, che l’Empoli possa ritrovarsi meglio con una prima e seconda punta che giochino sulla stessa linea e dialoghino fra loro. Esposito e Shpendi, ma anche Nabian, possono giocare come sostegno alla prima punta (Caputo o Colombo) e Rivas può essere un jolly che ti permette, in alcune circostanze, di cambiare atteggiamento. E andando a ritroso fino ai difensori esterni, la teoria del 3-5-2 rimane la più congeniale. Non ci resta che aspettare i prossimi sviluppi.

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