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Monetizzazione extracanoni, la Provincia chiede lo sblocco delle risorse

«Dopo che gli extracanoni sono stati confermati al 100 per 100 per il Bellunese, ci auguriamo ora che le risorse possano essere presto sbloccate e messe a disposizione delle necessità del territorio e delle comunità locali». Lo dice il consigliere provinciale delegato al demanio idrico, Massimo Bortoluzzi, tornando su un tema che era stato di forte dibattito nei mesi scorsi.

La questione è quella dei cosiddetti “extracanoni” idrici, vale a dire la monetizzazione della quota di quell’energia che per legge regionale (la 27/2020) i grandi concessionari devono cedere gratuitamente ai territori (220 kiloWattora per ogni kiloWatt di potenza nominale media di concessione). Quota che la Regione Veneto ha stabilito di monetizzare per riversare le risorse su capitoli principalmente a sostegno del sociale. E che nei mesi scorsi era stata messa in discussione nel suo ammontare totale, visto che in Seconda Commissione regionale si era discusso della possibilità di scendere dal 100 per 100 a una quota inferiore per Belluno, per destinare circa 2 milioni di euro alle altre province. Alla fine la quota è rimasta inalterata per Belluno e adesso la Provincia torna a chiedere lo sblocco delle risorse - circa 18,4 milioni di euro - che non sono mai state versate dai grandi concessionari, dato che il provvedimento regionale è stato impugnato.

«I Comuni e le case di riposo ci chiedono continuamente novità su queste risorse, che rappresentano un aiuto fondamentale in un periodo come quello che stiamo vivendo, figlio della stagione dell’aumento dei prezzi e della crisi energetica» sottolinea il consigliere Bortoluzzi. «Siamo in attesa, come la Regione del resto, che si sblocchi la questione, oggi ferma per una serie di ricorsi dei grandi concessionari. Non è una battaglia per l’acqua, come quelle fatte in passato dal territorio. Ma chiediamo che sindaci e settore dell’assistenza e della cura agli anziani si facciano portavoce delle istanze del territorio, insieme alla Regione Veneto. Su queste risorse - come è normale che sia - c’è grande attesa e grande aspettativa».

Come c’è grande attesa per la rivalutazione dei canoni idrici, altra partita milionaria per il territorio bellunese. Con un intervento dell’assessore regionale Gianpaolo Bottacin nella legge regionale 24/2022 (poi definito con delibera di giunta), infatti, l’ammontare dei canoni idrici è stato incrementato. Ma anche in questo caso i grandi concessionari hanno impugnato il provvedimento, ricorrendo pure contro la richiesta di pagamento avanzata dalla Provincia. «Abbiamo bisogno che questi pagamenti vengano sbloccati - conclude il consigliere Bortoluzzi -. Si tratta di risorse che per la Provincia sono vitali e ci consentono di erogare servizi, di intervenire in maniera più puntuale nella lotta ai dissesti».

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