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Fisco, Ruffini: “Entrate sotto organico di 8mila unità nonostante le assunzioni. Servizi e recupero di evasione richiedono personale”

Fisco, Ruffini: “Entrate sotto organico di 8mila unità nonostante le assunzioni. Servizi e recupero di evasione richiedono personale”

Se il fisco italiano continua ad avere le armi spuntate contro l’evasione fiscale è anche perché l’Agenzia delle Entrate, a corto di personale causa blocco del turn over e pensionamenti, non riesce a fare abbastanza accertamenti. A ribadirlo è stato il direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, in audizione davanti alla commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe […]

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Se il fisco italiano continua ad avere le armi spuntate contro l’evasione fiscale è anche perché l’Agenzia delle Entrate, a corto di personale causa blocco del turn over e pensionamenti, non riesce a fare abbastanza accertamenti. A ribadirlo è stato il direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, in audizione davanti alla commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria. Il piano concorsi avviato nel 2022 prevede “l’assunzione di 11mila risorse entro quest’anno”, ma nonostante questi numeri l’Agenzia è “sotto organico di circa 8mila unità“. E “qualunque servizio ruota intorno all’attività di uomini e donne che lavorano. Tutti i servizi ai contribuenti e il recupero dell’evasione sono in mano al personale. Avere meno personale comporta meno servizi e risposte. C’è bisogno di personale, investimenti nell’infrastruttura, cura e formazione di funzionari e dirigenti”.

Ruffini ha parlato anche di analisi del rischio fiscale: l’incrocio delle informazioni in mano all’amministrazione fiscale per individuare criteri utili a selezione i contribuenti da sottoporre a controlli. Le base dati dell’Agenzia “non restituiscono una completa informazione di tutto quello che accade nel Paese”, sono “molto complete ma non rappresentano certamente un Grande fratello“, ha detto. Per questo gli accertamenti induttivi – riferimento al redditometro la cui versione aggiornata è al momento congelata per decisione di Giorgia Meloni – non hanno “l’obiettivo di infierire sul contribuente, ma di chiedere conto di qualcosa che non torna”. Secondo Ruffini “bisogna sempre mantenere la possibilità di agire su quello che sfugge. Tutto quello che è stato che fatto in questi anni – ha aggiunto – ha consentito un abbassamento dell’evasione fiscale, così come è aumentata la capacità di recupero. Ma rimane una zona grigia che evidentemente non è inserita nelle banche dati”.

Negli ultimi anni l’Agenzia ha posto in essere “un processo di trasformazione digitale che interessa tutta l’azione amministrativa”, volto a garantire “una maggiore semplificazione dei rapporti con i contribuenti, sia nell’erogazione dei servizi, sia nella fase dei controlli fiscali, nel rispetto della privacy dei cittadini”.
L’Agenzia, ha spiegato, “aggiorna annualmente la propria strategia digitale allo scopo di valorizzare al massimo il patrimonio informativo a sua disposizione, garantendo allo stesso tempo la legittimità degli accessi e, più in generale, la sicurezza e la protezione dei dati”. Per la progettazione e la realizzazione delle soluzioni tecnologiche – incluse quelle relative alla cybersecurity e alla protezione dei dati – l’Agenzia lavora con il partner tecnologico Sogei e “effettua con regolarità, in collaborazione con il partner tecnologico, l’attività di vigilanza in materia di sicurezza informatica, con l’obiettivo di monitorare, migliorare ed incrementare i presidi di sicurezza informatica dell’anagrafe tributaria”.

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