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Raggirava lo Stato con le gelaterie, imprenditore nei guai. Il prestanome era padovano

Il modus operandi era sempre lo stesso: intestava le attività, in questo caso due gelaterie su Bologna, ad una prestanome compiacente, ma in realtà le gestiva in maniera occulta, reimpiegando capitali verosimilmente di natura illecita, per sottrarre i propri beni ad eventuali aggressioni da parte dello Stato.

Nei guai è finito così un noto imprenditore calabrese 64enne, originario di Catanzaro, pluripregiudicato, contiguo alla 'Ndrangheta secondo gli investigatori, arrestato nella mattinata di mercoledì 24 luglio dalla Dia di Bologna, in esecuzione di una misura cautelare emessa dal Gip.

Coinvolto anche un padovano. In tutto infatti sono cinque gli indagati nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla pm Beatrice Ronchi e cominciata nel 2019, che ipotizza a vario titolo i reati di intestazione fittizia di società, detenzione e porto abusivo d'armi e tentata estorsione.

Oltre all'imprenditore arrestato, sono stati disposti ed eseguiti due divieti di dimora, nei confronti di altrettanti prestanome (tra cui un uomo residente a Padova).

L'imprenditore 64enne, da anni residente nell'hinterland bolognese, era già sottoposto ad una misura di prevenzione patrimoniale per reati di droga ed è per questo motivo che utilizzava lo stratagemma di avviare imprese nel settore della ristorazione per poi intestarle ad altri, rimanendo in realtà il dominus dell'attività: per legittimare la sua presenza in queste realtà, inoltre, mediante false assunzioni lo stesso compariva come dipendente.

Nel 2023, inoltre, il titolare di una gelateria venne minacciato pesantemente dall'imprenditore per costringerlo a cedere la sua attività, ma la vittima «non ha chinato la testa», come ha sottolineato il procuratore facente funzioni di Bologna, Francesco Caleca, e «ha denunciato coraggiosamente» tutto ai carabinieri, contribuendo in maniera decisiva alle indagini.

«Chi viene minacciato», questo il messaggio lanciato da Caleca, «a Bologna può contare sulle forze di polizia e sulla prontezza degli uffici inquirenti».

Per le due gelaterie sequestrate dagli inquirenti è già stato nominato un amministratore giudiziario.

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