Manca l'alluminio, Porsche chiude il semestre con i ricavi in calo
19,46 miliardi di euro di ricavi a fronte dei 20,43 miliardi dello scorso anno. È il risultato registrato dalla casa automobilistica tedesca nel primo semestre del 2024, corrispondente a un -4,8% rispetto ai primi sei mesi del 2023, con utile operativo passato da 3,86 miliardi a 3,06, pari al -20,5%, e un margine operativo sceso dal 18,9% al 15,7%. Anche le consegne hanno subito un calo: 167.354 nel 2023, 155.945 quest'anno.
A incidere su questi numeri sono le vendite delle auto elettriche, nettamente sotto le previsioni anche a causa della mancanza delle materie prime, in particolare l'alluminio. Una carenza dovuta ai problemi ambientali come le alluvioni di giugno che hanno colpito un importante fornitore svizzero. La mancanza di alluminio, materiale fondamentale per la produzione automotive, ha scatenato una reazione a catena che ha costretto la casa di Zuffenhausen a tagliare le stime su fatturato e profitti per tutto il corso del 2024 e, al tempo stesso, ha fatto andare verso il basso le azioni in Borsa.
«Si prevede», spiega il colosso automobilistico tedesco, «che i ritardi nella produzione e nelle consegne di veicoli non potranno essere compensati nella parte rimanente dell’anno». Da qui la revisione al ribasso delle stime sui ricavi tra 30 e 40 miliardi contro i 42 attesi, con un’incidenza in calo tra il 14 e il 15% del margine sulle vendite, precedentemente stimato tra il 15 e il 17%, mentre il margine operativo lordo sarà tra il 23 e il 24%, a fronte delle precedenti stime comprese tra il 24 e il 26%.
La questione della carenza di materie prime è, tuttavia, un’aggravante rispetto a un problema (quello dell’eccesso di ambizione nel piano sull’elettrico) che i vertici di Porsche avevano già segnalato. Soprattutto per quel che riguarda le troppe divergenze tra i tre principali mercati, ovvero quello europeo, americano e cinese. Se negli Stati Uniti il trend di vendita di auto elettriche risulta ancora poco decifrabile e nel Vecchio Continente è addirittura in netta fase di frenata, a Pechino procede a passo spedito senza alcuna sosta. Ed è lo stesso amministratore delegato di Porsche, Oliver Blume, a lanciare l'allarme: "La maggiore sfida oggi è proprio quella sul mercato cinese, dove i volumi sono in deciso calo" - ha spiegato il ceo - "L'azienda sta mettendo comunque mano alla struttura dei costi e c'è fiducia che la profittabilità possa complessivamente tornare al 17-19% entro il 2025".
Nel frattempo, il costruttore di Stoccarda ha fatto sapere che il 2024 sarà un anno di transizione. Se sarà green o di passaggio verso una revisione strategica sull'elettrico lo scopriremo.