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A Treviso le case Ater inaugurate a dicembre e mai assegnate 

Era esattamente metà dicembre quando Ater inaugurò i nuovi 24 appartamenti lungo la Feltrina. Si tagliò il nastro in pompa magna, con tanto di visita agli alloggi appena realizzati. «È il nostro regalo di Natale a Treviso» disse Ater, «le case sono pronte, a disposizione del Comune e della graduatoria». Una lista che conta centinaia di famiglie in attesa di una casa popolare. Ma di quei 24 alloggi nuovi ad oggi non ne è stato assegnato nessuno.

Il caso

Sono passati più di sette mesi dal giorni in cui tutti presento il microfono in mano per festeggiare la conclusione di un cantiere che aveva fatto penare anni. I lavori per la costruzione della palazzina a ovest della Feltrina erano iniziati prima del covid, per poi arenarsi nel fallimento della ditta appaltatrice.

Fu il blocco totale del cantiere. Ater fu costretta ad una lunga vertenza legale per riprendere possesso dell’immobile, e poi ad un nuovo investimento finanziario per terminare l’edificio sottoposto per due anni alla sorveglianza dei vigilantes nel timore potesse essere depredato di impianti, fili, grondaie.

A pochi giorni da Natale tutti parteciparono alla cerimonia con soddisfazione. Si organizzò anche un tour all’interno dell’edificio, tra appartamenti da tre, quattro o cinque vani e terrazze. «Tutto di ultima generazione» sottolinearono i vertici dell’agenzia per l’edilizia residenziale, «fotovoltaico sul tetto, isolamento, bassissime emissioni e altro». Case pronte in mesi in cui l’emergenza abitativa si era dimostrata in tutta la sua problematicità e drammaticità. Case che sono ancora tutte lì: chiuse.

Che succede?

Si potrebbe chiamare i causa il proverbio che vuole ci sia un mare “tra il dire e il fare...”. Ma il mare, a quanto trapela da Ater, oggi sarebbe tutto una questione di burocrazia: «Stiamo lavorando in questi giorni all’assegnazione dei numerici civici» dicevano ieri dal Cda di Ater Treviso, «e poi siamo in attesa della prefettura...».

Che c’entra? Difficile capirlo. Se è vero che una parte dei 24 alloggi (sei per la precisione), sono stati subito riservati alle forze dell’ordine; non si capisce come mai la loro assegnazione (affidata alla prefettura ed a quanto pare ancora tutta da completare), possa interferire sull’assegnazione degli altri 18 appartamenti disponibili e pronti.

C’è chi sussurra ci siano questioni catastali da finire di definire, e chi invece ipotizza che prima di aprire le porte del complesso nuovo di zecca e di ultima generazione, Ater preferisca assicurarsi della qualità dei futuri residenti. Fatto sta che l’edificio (costato oltre 5 milioni di euro) oggi è così come e stato inaugurato alla fine dell’anno scorso: vuoto, disabitato. Tutto mentre i problemi della residenzialità si fanno sempre più pressanti, come tra l’altro ben sa anche Ater avendo in mano sia la graduatoria del Comune, sia la lista degli sfratti da eseguire.

Il cantiere gemello

L’unico via vai, oggi, davanti alle serrande abbassate del condominio Ater, è quello degli operai che stanno realizzando l’edificio gemello d quello chiuso: altri 24 appartamenti per le necessità abitative dei trevigiani che verranno completati nel giro di un anno e mezzo e che, vien da sperare, possano essere messi davvero subito a disposizione di chi cerca casa. Il rischio, altrimenti, è anche quello di vanificare gli investimenti fatti. —

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