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Il racconto del pescatore che ha scoperto il corpo di Chittaro: «Ancora scosso dal ritrovamento»

LIGNANO. Mentre la Procura di Udine ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per l’ipotesi di omicidio colposo dopo il ritrovamento in mare del corpo del 63enne Loris Chittaro, a Marano è ancora scosso il pescatore che ne ha scoperto il cadavere.

Vittorino Milocco, il proprietario della motobarca Gionni Alberto, della flotta peschereccia maranese, nel tardo pomeriggio di martedì 23 luglio ha impattato contro il corpo dell’imprenditore friulano mentre stava uscendo con il marinaio di equipaggio per una battuta di pesca.

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A raccontare l’accaduto, con il supporto del figlio Massimiliano, è lo stesso Milocco, ancora sconvolto dalla tragica scoperta. Erano circa le 20 di martedì 23 luglio quando a bordo del suo peschereccio a circa 10 chilometri dalla costa, improvvisamente, si è accorto che a prua c’era un “ostacolo”.

«Siccome spesso al largo ci sono alberi o anche bricole galleggianti, soprattutto dopo giornate di maltempo – racconta –, ho prontamente bloccato il Gionni e invertito il senso di marcia per aggirare l’ostacolo con l’intento di evitare danni all’imbarcazione. Ho fatto un ampio giro ed è allora che guardando nella direzione dell’ostacolo, mi sono accorto che si trattava di un corpo galleggiante. Lascio immaginare quale sia stata la nostra reazione davanti a questo ritrovamento. Ho immediatamente chiamato la Capitaneria di Porto di Trieste che ha provveduto a inviare sul posto un mezzo della Guardia costiera (il battello B43) di Lignano, noi intanto eravamo sul posto del ritrovamento. I militari hanno provveduto alle operazioni di recupero della salma effettuando tutte le verifiche del caso. A quel punto non ci pareva il caso di fare altro e siamo rientrati a Marano».

Intanto gli uomini della Guardia costiera provvedevano a portare a terra la salma che è poi stata trasferita alle celle mortuarie di Latisana dove è avvenuta l’identificazione, per essere messa a disposizione del magistrato.

Il rientro non è stato facile per Vittorino e il marinaio del Gionni Alberto, quanto era accaduto li aveva profondamente colpiti. Il figlio Massimiliano aggiunge che «è stato bravo mio padre ad accorgersi dell’ostacolo, perché non oso pensare se avesse continuato la corsa cosa ne sarebbe stato del corpo dello sventurato uomo se le eliche della barca fossero passate sopra».

Ricordiamo che Loris Chittaro, di Pagnacco e gestore di un locale a Udine, era scomparso in mare da lunedì 22 luglio dopo che si era tuffato dalla propria barca nella zona di Punta Faro.

A dare l’allarme, non vedendolo riemergere, era stata la compagna Tiziana, facendo scattare subito le ricerche, ma come sottolinea Massimiliano Milocco, «è come cercare un ago in un pagliaio, tanto l’area è vasta».

Alle ricerche dell’uomo sono state tante le forze messe in campo: hanno partecipato infatti, non soltanto diverse motovedette della Guardia costiera giunte anche da Trieste, ma anche la Guardia di finanza, i vigili del fuoco, l’elicottero Drago messo a disposizione dai vigili del fuoco di Venezia, nonché gli assistenti bagnini con le loro moto d’acqua.

Ora gli accertamenti della procura, un atto dovuto a partire dall’autopsia disposta dal pubblico ministero, per trovare conferme a quella che al momento è l’ipotesi più probabile: la morte per annegamento. Soltanto dopo potrà essere firmato il nulla osta per la sepoltura.

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