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Market e negozi, a Pavia per più di metà dei consumatori sono entro 15 minuti a piedi

Market e negozi, a Pavia per più di metà dei consumatori sono entro 15 minuti a piedi

Negli altri comuni della provincia solo un consumatore su 3 ha accesso a un market a 15 minuti da casa.  Misurazione effettuata per il progetto «Urban Pulse 15»

PAVIA. Il 56,7% dei cittadini di Pavia ha un supermercato nelle vicinanze, ovvero a una distanza di 15 minuti a piedi. Percentuale che si riduce al 48,6% quanto a prossimità dei negozi di vicinato. Diversa la situazione negli altri comuni della provincia, dove invece solo il 33,2% della popolazione ha un supermercato a non più di 15 minuti di distanza, percentuale che scende al 28,3% nel caso dei negozi di alimentari.

La misurazione dell’accessibilità dei servizi in termini di vicinanza fisica è stata realizzata nell’ambito del progetto Urban Pulse 15 del Centro studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, in collaborazione con Il Sole 24 Ore e fa parte del più ampio progetto sugli indici che misurano la qualità della vita. Come viene spiegato, «tramite tecniche avanzate di geo-analytics è stato possibile calcolare la quota di popolazione in grado di raggiungere in 15 minuti a piedi almeno un negozio della grande distribuzione organizzata (iper e supermercati, discount e minimarket) o del piccolo commercio al dettaglio (panifici, macellerie, pescherie, fruttivendoli, e così via)».

Nel complesso Pavia è al 67° posto considerando l’intera provincia, mentre a livello di capoluogo si piazza al 45° posto per la vicinanza dai supermercati e al 59° per quella dai piccoli negozi. Quanto agli altri comuni della provincia, 59° posto per distanza dai supermercati e 49° per quella dai negozi, nonostante la bassa percentuale del 28,3%: evidentemente in tutti i piccoli centri esiste il problema della distanza degli esercizi di vicinato, e in molte province è anche più marcato.

D’altronde in base ai dati dell’Osservatorio regionale, quasi due comuni su tre della provincia di Pavia presentano una tendenza più o meno accentuata alla desertificazione commerciale, cioè alla scarsità di punti e superfici di vendita rispetto al numero di residenti. Una percentuale altissima, a partire dalla quale un anno e mezzo fa è stato elaborato il nuovo Programma pluriennale per lo sviluppo del settore commerciale appena approvato dal Consiglio regionale.

I 118 comuni della provincia che presentano questa tendenza alla desertificazione rappresentano infatti il 62% del totale, mentre a livello lombardo questa percentuale si ferma al 37%. 16 comuni a rischio più alto Di più: la Regione individua sei livelli di rischio e si trovano nel nostro territorio ben 16 dei 46 comuni lombardi ad elevata desertificazione commerciale (la situazione più grave), e 23 sugli 89 totali con «presenze di desertificazione commerciale» (il secondo livello di gravità). Nel primo gruppo figurano Battuda, Calvignano, Costa de’ Nobili, Galliavola, Golferenzo, Lirio, Montecalvo Versiggia, Montesegale, Nicorvo, Oliva Gessi, Rocca de’ Giorgi, Rognano, Silvano Pietra, Torre d’Arese, Velezzo Lomellina, Volpara. È evidente che la rarefazione della presenza commerciale in provincia di Pavia è legata all’enorme frammentazione demografica, abbinata alla progressiva diminuzione della presenza di negozi di vicinato. —

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