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Parigi 2024, riflettori puntati su Lorenzo Musetti e Jasmine Paolini: il cammino teorico degli italiani

Il tennis olimpico ha preso ufficialmente forma e con esso il sorteggio del tabellone maschile, femminile e misto (singolare e doppio) che ha disegnato gli accoppiamenti e il cammino fino alle finali di Parigi 2024, in programma il 3 agosto per quella delle donne e il 4 per quella degli uomini.  Con Jannik Sinner grande assente – causa tonsillite – gli occhi saranno puntati sugli altri azzurri presenti in quel di Parigi: ovvero, Jasmine Paolini, Lorenzo Musetti, Andrea Vavassori, Matteo Arnaldi e Luciano Darderi.

È sulle loro spalle, infatti, che si sono riversati sogni, ambizioni e speranze di rivedere una medaglia al collo di un tennista azzurro dopo un secolo esatto. L’ultimo (e fino a qui unico) ad esserci riuscito è stato Uberto De Morpurgo nel lontano 1924, in un’edizione disputatasi – tra l’altro – proprio nella città transalpina. Per l’Italia, in pratica, si tratta di una sorta di tabù. L’auspicio è che questa volta la squadra azzurra possa essere pronta a spezzare tale “incantesimo”, pur facendo a meno della presenza del numero 1 del mondo. Musetti, per esempio, arriva alle Olimpiadi in una delle fasi migliori della sua carriera (basti pensare alla semifinale raggiunta in quel di Wimbledon).

Certo, il sorteggio lato Djokovic – testa di serie numero 1 dopo il forfait di Sinner – non è stato propriamente benevolo e l’esordio con Monfils non sarà una passeggiata di salute. Epperò, il talentuoso tennista carrarino, forte della sua predilezione per la terra rossa, potrà dire indubitabilmente la sua. Altroché. Poteva andare decisamente meglio, invece, a Matteo Arnaldi. Il tennista sanremese, infatti, affronterà l’altro padrone di casa, Arthur Fils, ovvero uno dei giocatori più talentuosi del circuito, nonché fresco vincitore dell’ATP di Amburgo. Luciano Darderi e Andrea Vavassori sfideranno, rispettivamente, lo statunitense Tommy Paul e lo spagnolo Pedro Martinez. Due giocatori ostici (soprattutto Paul), ma non di certo degli ostacoli insormontabili.

Per ciò che concerne il singolare femminile, riflettori puntati su Jasmine Paolini, che si trova nello stesso lato del tabellone della connazionale Lucia Bronzetti (che debutterà contro Vekic). Paolini esordirà a Parigi 2024 contro la rumena Ana Bogdan, poi nell’eventuale secondo turno dovrà vedersela contro Linette o Andreeva. Ai quarti potrebbe sfidare Pegula. Iga Swiatek, numero 1 al mondo, debutterà invece con Begu e potrebbe incrociare la strada di Elisabetta Cocciaretto già al terzo turno. Quest’ultima debutterà contro Shnaider. Nell’ipotetico quarto, però, le favorite restano Swiatek-Collins e Rybakina-Zheng. Dal lato di Paolini la già citata Pegula, poi Sakkari-Gauff. Naturalmente, c’è grande attesa (com’è logico che sia dopo le finali perse al Roland Garros e a Wimbledon) per la numero 5 del mondo.

Oltre a essere la quarta favorita del tabellone, Jasmine ritroverà il tempio della sua prima finale Slam e – fino ad un eventuale finale – non avrà di fronte Iga Swiatek. L’esordio contro Ana Bogdan è il primo passo di un cammino tutto sommato abbordabile, in cui l’unico vero pericolo sembra essere Barbora Krejcikova, l’avversaria che l’ha battuta ai Championships e che al Roland Garros ha già vinto nel 2022. Anche nel doppio l’Italia potrebbe aspirare ad una medeglia. Grazie alle coppie Bronzetti/Cocciaretto e Darderi/Musetti, ma, anche e soprattutto, grazie alla solidità – mostrata nel tempo – dai tandem formati da Bolelli/Vavassori e Paolini/Errani. Mentre nel misto ci sarà da testare il feeling fra Sara Errani e Andrea Vavassori.  

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