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I vigili di Pavia vogliono il taser: scattato il blocco delle ore di straordinario

PAVIA. Niente taser, niente lavoro straordinario: i vigili alzano il livello della protesta dopo lo stop alla controversa pistola elettrica deciso dalla giunta Lissia: «È stato approvato all’unanimità il blocco dello straordinari, un segnale forte per far capire all’amministrazione che sta sbagliando. Diversi agenti sono pronti a chiedere il trasferimento in massa» dice Giovanni Latiano della Uil Fpl, sindacato che ha dichiarato lo stato d’agitazione della polizia locale cui ha aderito anche Cisl Fp.

Lo strappo è stato deciso giovedì dagli agenti, riuniti in assemblea nella sala riunioni del comando: una ventina quelli che hanno partecipato, sui 77 vigili e vigilesse totali (circa 35 quelli operativi sulle pattuglie).

«Prendo atto della protesta, legittima ma esagerata e con ricadute sulla città» reagisce Rodolfo Faldini (Facciamo centro) assessore alla Polizia locale. «Lo stop è stato deciso anche a garanzia degli agenti: il taser può essere pericoloso anche per loro, perché in caso incidenti o disgrazie sono i vigili che devono sostenere le spese legali delle eventuali ripercussioni perché senza una copertura assicurativa privata, né lo Stato né il Comune le coprono» ha detto l’assessore, riferendosi ai molti articoli e report che hanno messo in dubbio la non letalità dell’arma elettrica, se rivolta a persone dalla salute incerta.

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Gli agenti non ci stanno

L’assemblea è stata indetta 24 ore dopo l’incontro sindacati-Comune di mercoledì in prefettura, concluso senza accordo tra le parti ma con l’anticipazione dell’assessore alla Polizia locale Rodolfo Faldini (Facciamo centro): la sospensione al taser finora temporanea diverrà presto definitiva con un passaggio in giunta.

Il blocco degli straordinari è condiviso anche dalla Cisl, una forma di protesta che prevede lo stop al lavoro oltre orario, sacrificando parte dello stipendio per causare disagi organizzativi: fatte salve le urgenze, gli agenti non lavoreranno un’ora di più rispetto a quanto previsto dai turni. Mossa che potrebbe avere un impatto, per esempio, durante i controlli serali o in tutte quelle situazioni che richiedono la presenza extra degli agenti.

Questa la decisione unanime dei vigili in stato d’agitazione – molti i giovani – che hanno partecipato all’assembla della Uil Fpl, la seconda nel giro di due settimane: alcuni arrivano in divisa, appoggiando i giubbetti giallo fosforescente allo schienale delle sedie. Altri sono in borghese, e vestono abiti che lasciano supporre che ieri fosse il loro giorno libero.

«Ci è stato detto che il taser è stato sospeso, ma non ci sono state indicazioni su come comportarci adesso che non ce l’abbiamo» dice uno degli agenti in platea. Il sindacato Uil rincara la dose: «Il nostro obiettivo non è creare disservizi alla città, ma far capire a questa amministrazione che deve tornare sui suoi passi: il taser è uno strumento di lavoro in sicurezza, la polizia locale non può essere soggetta a cambi di rotta ogni volta che si insedia una nuova giunta. Il sindaco Lissia ha parlato di assunzioni per il corpo di polizia locale, eppure mi chiedo come si possa assumere nuovo personale senza le dotazioni necessarie per i servizi».

Domenico Mogavino della Cisl aggiunge: «I compiti dei vigili sono più quelli di una volta, dove bastava paletta e fischietto. Gli agenti sono a tutti gli effetti dei pubblici ufficiali, e privare gli agenti del taser senza fornire adeguate alternative o giustificazioni convincenti sembra non tenere conto delle difficoltà e dei pericoli che affrontano ogni giorno. Sono convinto che tale decisione possa compromettere la capacità operativa e la sicurezza del personale di polizia».

«Tempesta in un bicchier d’acqua»

«Ci aspettavamo una reazione, la protesta e legittima ma dispiace apprendere che, in un momento importante in cui si stanno affrontando temi importanti come la movida, si sia deciso di sospendere gli straordinari. A farne le spese sarà la città». Dice Faldini, che aggiunge: «Noi amministriamo per il bene dei cittadini e dei nostri operatori. Nel corso dei tre mesi di sperimentazione, il taser non è masi stato utilizzato. Abbiamo deciso di sospenderne l’utilizzo anche a salvaguardia dei nostri agenti, che per quanto formati rimarrebbero esposti a eventuali ripercussioni legali in caso di possibili incidenti. Stiamo parlando di due pistole elettriche soltanto, peraltro donate dalla ditta che le produce. Mi sembra che si voglia creare una tempesta perfetta in un bicchier d’acqua».

La sperimentazione – Due pistole elettriche in dotazione e dodici agenti addestrati a usarle

Due taser forniti ad altrettante pattuglie che lavorano su tre turni giornalieri: in tutto, dodici i vigili e le vigilesse addestrati all’uso dell’arma elettrica che a Pavia è diventata un caso politico, con la sospensione temporanea decisa dalla giunta del sindaco Lissia che a breve diventerà definitiva dopo gli opportuni passaggi in giunta.

La sperimentazione della pistola a impulsi, capace di infliggere una dolorosa scossa elettrica per neutralizzare soggetti aggressivi e potenzialmente pericolosi è cominciata in aprile, inaugurata alla presenza del sottosegretario all’Interno Nicola Molteni (Lega) a Pavia per “tagliare” il nastro dell’iniziativa voluta dalla precedente amministrazione a guida Carroccio dell’ex sindaco Fabrizio Fracassi.

Appena tre mesi dopo (era inizio luglio) l’assessore Faldini ha dato disposizioni per sospendere la dotazione del taser alla polizia locale: adesso si attende la revoca della sperimentazione, mentre il sindaco Lissia ha spiegato come intende affrontare il tema sicurezza: il taser non è prioritario, ma l’assunzione di nuovi agenti sì, come la prevenzione del disagio sociale e il presidio del territorio.

I sindacati che rappresentano i vigili si sono spaccati, con Uil e Cisl, che hanno indetto lo stato d’agitazione e adesso il blocco degli straordinari (le norme sullo sciopero non permettono di incrociare le braccia nel pieno dell’estate) dall’altro lato la Cgil, che ha appoggiato la scelta della giunta.

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