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Che fine ha fatto lo yacht “A”? Il breve viaggio da Trieste a Venezia per il rifornimento di combustibile

TRIESTE. A Trieste è diventato ormai un punto di riferimento. E quindi ha lasciato tutti un po’ confusi non vedere all’orizzonte, per la prima volta, lo yacht “A” riconducibile all’oligarca russo Andrey Melnichenko e sottoposto a congelamento amministrativo dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina.

L’imbarcazione è arrivata a Venezia per il bunkeraggio (rifornimento di combustibile): accade una volta ogni tre mesi circa. Non c’è bisogno che entri in porto, l’operazione può essere fatta in rada, con una nave cisterna, evidentemente quella che nel tracciato di Vesselfinder la affianca, Bepi C. C’è un’unità della Guardia di Finanza in zona a vigilare.

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La storia di “A”

Oramai sono due anni che “A” accompagna le giornate dei triestini. Nella notte tra l’11 e il 12 marzo del 2022, gli uomini della Guardia di Finanza salivano a bordo del Sailing Yacht A, a quel tempo sottoposto a lavori di manutenzione nell’Arsenale di Fincantieri, per comunicare al comandante che a partire da quel momento lo yacht a vela più grande al mondo sarebbe stato soggetto a un provvedimento di congelamento amministrativo: sottratto alla disponibilità del proprietario e sottoposto alla gestione e al controllo diretto da parte dello Stato italiano, responsabile di ogni spesa di mantenimento, sia per la nave che per l’equipaggio.

Spese mai rese note, ma che secondo addetti ai lavori ed esperti del settore marittimo potrebbero realisticamente aggirarsi tra i 20 mila e i 30 mila euro al giorno, che, moltiplicati per 24 mesi, porterebbero a un totale stimato di circa 18 milioni di euro.

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Sanzioni rinnovate ogni sei mesi

Soldi che potrebbero continuare a lievitare potenzialmente a tempo indeterminato, visto che la guerra tra Russia e Ucraina non sembra affatto al capolinea e visto che le sanzioni disposte dall’Unione europea nei confronti della Federazione russa e di personalità considerate vicine a Vladimir Putin non sono affatto decadute. Vengono rinnovate ogni sei mesi: la prossima data cerchiata in rosso sul calendario è il 15 marzo ed è a dir poco scontato che vengano rinnovate, anche alla luce del fatto che nuovi soggetti vengono continuamente inseriti nella “black list” stilata dall’Ue.

Tra questi c’è anche Andrey Melnichenko, miliardario di origini bielorusse con un patrimonio da oltre 21 miliardi di dollari secondo Forbes, frutto di business prevalentemente nel settore del carbone e dei fertilizzanti (erano 25 miliardi fino a pochi mesi fa...).

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