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Dal liberty al greco-romano, tutta la magia dei mosaici

SPILIMBERGO. Parlare di un’arte come il mosaico è sempre difficile. Lo troviamo in una forma primitiva in Mesopotamia nel 3000 a.C. per poi diffondersi ovunque da Roma ad Aquileia, in Grecia, fino all’Egitto.

Per quanto ci sia stata un’inevitabile evoluzione, il mosaico ha mantenuto sempre il suo ruolo decorativo ma soprattutto la medesima tecnica di realizzazione. È quasi commovente vedere le fotografie che ritraggono i mosaicisti e terrazzieri di Spilimbergo che lavoravano in Germania nei primissimi anni del Novecento con in mano tre o quattro attrezzi, sempre gli stessi che si tramandavano da padre in figlio e che, di fatto, vengono ancora utilizzati nella celebre Scuola di mosaico.

La fotografia è soprattutto documentazione e le immagini realizzate in bianco e nero nel 1920 da Angelo Borghesan nelle grandi aule della scuola spilimberghese sono, dopo oltre cento anni, le stesse riproposte a colori con giovani studenti di nazionalità diverse. “Dipingere con la pietra” non è cosa facile, serve passione, coinvolgimento, studio e possiamo aggiungere umiltà perché ancora oggi si impara attraverso la generosità dei grandi maestri che insegnano una professione che viene tramandata come una tradizione immortale.

E proprio a Spilimbergo, nella Scuola mosaicisti del Friuli, sarà inaugurata venerdì 26 luglio, alle 18.30, la trentesima edizione di Mosaico&Mosaici 2024, l’evento annuale che trasforma questo istituto in un grande spazio espositivo.

Il visitatore sarà accompagnato a ripercorrere un intero anno accademico, il 2023/2024, che si sviluppa intorno all’insegnamento di quattro stili: greco-romano, quello bizantino, quello moderno e quello contemporaneo, una vetrina dedicata alla ricerca e alla diffusione di un’arte, quanto mai attuale, capace di rinnovarsi continuamente.

In oltre cento anni la Scuola ha garantito non solo studio e formazione ma la creazione di una grande imprenditorialità. I diplomati in questo istituto non conoscono disoccupazione e se un tempo erano costretti a una emigrazione forzata in Europa o oltre oceano, nel contemporaneo i progetti possono essere realizzati nelle varie sedi per poi essere spediti in tutto il mondo.

Come tutte le scuole di alta professionalità la vera risorsa sono i docenti ma anche un’attenta direzione gestita da Gian Piero Brovedani e la presidenza di Stefano Lovison che è riuscito a connettersi con il mondo culturale ed imprenditoriale sviluppando progetti e allacciando importanti sinergie. Negli spazi della Scuola Mosaicisti del Friuli, riallestita per l’occasione, si potranno ammirare per tutto il mese di agosto opere nate da un’elaborazione condivisa, laboratoriale, che caratterizza un metodo didattico e innovativo.

La mostra spazia dalle esercitazioni degli studenti del primo anno che si sono cimentati nello studio del mosaico greco-romano, dove viene riproposto non solo l’aspetto estetico, ma anche di quello tecnico con la ricostruzione della stratigrafia che ha permesso a queste opere di conservarsi dopo secoli fino agli spazi dedicati allo stile bizantino del secondo corso. Ma il nostro territorio ha generato anche grandi innovatori di questo settore come Gian Domenico Facchina (Sequals, 1826 - Parigi, 1903) che ha brevettato a Parigi la tecnica indiretta nota come “rovescio” su carta. Attraverso questa pratica gli allievi della scuola hanno realizzato un pannello Liberty, ripreso da un’opera del friulano Angiolo D’Andrea (1880-1942) che è diventata l’immagine coordinata per Mosaico&Mosaici 2024.

Nel terzo ed ultimo corso, che si conclude con l’ottenimento della qualifica professionale di Maestro mosaicista, vengono abbracciate le tendenze e l’espressività contemporanea con tecnica libera, con declinazioni nell’ambito dell’arredo e del design che spazia in progetti interdisciplinari con la realizzazione di rivestimenti in mosaico su varie opere.

Mosaico&Mosaici 2024 è visitabile fino al 25 agosto 2024, tutti i giorni, compreso Ferragosto dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.

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