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L’addio a Piero Cretaz, storico edicolante di Pont-Saint-Martin

PONT-SAINT-MARTIN

Da ormai tanti anni Piero Cretaz aveva passato il testimone alla figlia Daniela al timone della storica edicola di famiglia inaugurata 58 anni fa, il 1° maggio del 1966. La sua presenza gentile non era però mai venuta meno, accompagnata dall’immancabile bundì con cui salutava chi varcava la soglia d’ingresso. E il suo sorriso, diventato famigliare, non mancava mai.

Tantissimi lo hanno voluto salutare per l’ultima volta ai funerali celebrati ieri, giovedì, nella chiesa di San Lorenzo a pochi passi dalla casa dove abitava assieme alla moglie Ilca Rei, con cui ha condiviso una vita di amore e lavoro ed un matrimonio durato ben 63 anni.

Piero Cretaz è morto lì martedì 23 luglio, circondato dai suoi affetti più cari, all’età di 86 anni. Accanto a Ilca, c’erano i figli Bruno e Daniela, i nipoti Mattia con Daiana, Sofia e Martina. Grande la commozione in queste ore tra i parenti, i tanti amici, gli affezionati coscritti e i clienti di una vita.

Piero Cretaz è stato un esempio di dedizione alla famiglia e al lavoro e una preziosa memoria storica per Pont-Saint-Martin. Assieme ai fratelli sopravvisse miracolosamente al tragico bombardamento del 23 agosto 1944. All’epoca aveva appena 7 anni, ma il ricordo di quella giornata restò impresso per sempre nella sua mente, a partire da quegli oggetti argentati che vide brillare in quel cielo estivo e che poi si rivelarono bombe portatrici di morte e distruzione.

Diventato grande, prima di aprire la rivendita di giornali, lavorò come garzone in un benzinaio e poi a lungo come camionista. Legatissimo al suo paese, fu nel 1957 tra i protagonisti del Carnevale storico come Console accanto alla Ninfa, Dolores Padula. Una foto uscita dai cassetti della memoria in questi giorni di lutto e ricordi, li immortala sorridenti nella bellezza dei loro vent’anni.

Dopo la pensione, Piero Cretaz non ha mai smesso di lavorare; un aiuto nel negozio di famiglia certo, ma anche tante ore spese nel suo amato orto, sempre rigoglioso e curato, segno distintivo del suo buon saper fare. Amelio Ambrosi

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