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Scompare dal Borgo, amici e familiari lo cercano per giorni ma era già morto

Scompare dal Borgo, amici e familiari lo cercano per giorni ma era già morto

Enrico Ficara, 67 anni, trovato senza vita al San Matteo: non aveva documenti con sé e questo ha ritardato l’identificazione

PAVIA. Il suo telefono era muto da martedì sera. I vicini di casa del Borgo, gli amici e i familiari lo hanno cercato per giorni. Ore di angoscia, con appelli sui social e anche una denuncia di scomparsa. Ma mentre tutti lo cercavano, setacciando ogni angolo della città alla ricerca della Panda azzurra con cui si era allontanato, Enrico “Chicco” Ficara, 67 anni, molto conosciuto in città per i suoi tanti interessi e la sua presenza in realtà sportive e associazioni di volontariato, era già morto.

Il dramma al San Matteo

Nella stessa giornata di martedì un uomo era stato trovato senza vita ai piedi di una torre del Dea al San Matteo, vicino a pediatria, ma era senza documenti e questo ha provocato ritardi nell’identificazione.

Solo ieri mattina, dopo tre giorni di ricerche, la scomparsa del 67enne è stata collegata a questo evento: è arrivata una telefonata dalla questura che le sorelle di Chicco Ficara, Simona e Anna Maria, non avrebbero mai voluto ricevere e che ha spento ogni speranza di ritrovarlo in vita. Ai familiari è toccato il triste compito del riconoscimento. Gli annunci degli amici sui social per dare una mano a ritrovare l’uomo si sono trasformati così in messaggi di cordoglio e vicinanza ai familiari.

La scomparsa

Ficara aveva lavorato per anni sulle piattaforme petrolifere, prima di un lavoro a Milano nell’editoria e poi la pensione, ma a Pavia lo conoscevano tutti per le sue passioni: il basket (aveva giocato a lungo nell’Audaces, la storica squadra di basket dell’oratorio del Carmine), il fiume e la canoa (era un associato del gruppo “Pagaia rossa”), l’impegno antifascista nell’Anpi e nel volontariato (al Cafe di corso Garibaldi).

Viveva in Borgo da solo ma era circondato da tanti amici, con cui condivideva questi interessi. Martedì sera la scomparsa dal suo appartamento vicino al Ticino. Le sorelle hanno provato a chiamarlo più volte al telefono, ma l’uomo non ha risposto. Da un controllo il giorno successivo è stato trovato in casa il frigo pieno, un biglietto della spesa sul tavolo, il suo cellulare, i documenti e denaro contante, prelevato dal suo conto corrente.

Mancava anche l’auto con cui di solito si spostava, una Panda azzurra: un vicino di casa lo aveva visto allontanarsi con la macchina. Ma per andare dove, visto che non aveva soldi né telefono con sé? Le sorelle a quel punto hanno chiamato i carabinieri e fatto denuncia.

La tragedia

L’uomo, per ragioni non chiare, martedì, prima che tutti si mettessero a cercarlo, è andato in ospedale al San Matteo. Qui, tra il padiglione della dialisi e la pediatria, non molto lontano dal pronto soccorso, è stato ritrovato senza vita da alcuni passanti, che hanno dato subito l’allarme.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della volante, che dai primi rilievi hanno escluso il coinvolgimento di altre persone. L’uomo non aveva però i documenti e questo ha ritardato l’identificazione e il collegamento con la denuncia di scomparsa, fatta solo qualche ora dopo.

Sulla vicenda è stata avvisata anche la procura e la salma è rimasta a disposizione per tre giorni dell’autorità giudiziaria. Solo ieri mattina è arrivata la telefonata ai familiari.

La Panda azzurra del 67enne, che gli amici e i parenti avevano cercato, è stata ritrovata vicina alla cappelletta della camera mortuaria, non lontano da uno dei tanti accessi all’ospedale.

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