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Solo 482 nati a Castelfranco nel 2023, ma il punto nascite non chiuderà

Sono stati 482 i nati nel punto nascita di Castelfranco nel 2023, 18 in meno della fatidica soglia delle cinquecento nascite che costituiscono il limite sotto il quale un punto nascita rischia la chiusura.

Chiusura in deroga

Il dato puntuale arriva dal Ministero della Salute, ma già nei mesi scorsi si sapeva che quest’anno non si sarebbe superato questo tetto, confermando un timore che aleggia da diversi anni e più volte evocato anche nelle stanze della politica.

«Un dato di cui ovviamente eravamo già a conoscenza - dice il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi - ma al momento possiamo escludere il rischio di chiusura per il punto nascita di Castelfranco, in quanto è appena sotto al limite dei cinquecento parti . Per il tramite della Regione chiederemo una deroga che credo verrà concessa».

Quello di Castelfranco è tra gli otto punti nascita pubblici del Veneto al di sotto di quello che viene considerato il limite previsto dai protocolli ministeriali per garantire la sicurezza delle mamme e dei neonati.

I dati

Sotto soglia sono Asiago, con 66 parti, Adria con 250, Portogruaro con 273, Valdagno con 325, Venezia con 345, Chioggia con 449, San Donà di Piave con 480. Altri due ospedali superano la soglia minima di poche unità e sono quelli di Rovigo con 502 parti e Belluno con 508, tra l’altro capoluoghi di provincia.

Le linee guida internazionali recepite anche in Italia definiscono in 1000 parti l'anno il «best standard» e sopra questa soglia vi sono undici ospedali in veneto ovvero Padova (2.670), Verona Borgo Trento (2.480), Treviso (2.259), Vicenza (2.166), Mestre (1.781), Santorso (1.397), Camposampiero (1.175) e San Bonifacio (1.127).

I punti nascita con parti sopra i 500 vengono considerate caso limite, ma al di sotto di questa cifra potrebbero rimanere eccezionalmente aperti soltanto in considerazione di motivate valutazioni, legate e specifiche condizioni geografiche.

Ed è proprio su questo che farà leva la richiesta di deroga: «Al punto nascita di Castelfranco fa riferimento un territorio vasto e in sviluppo - spiega infatti Benazzi - e tra l’altro è quello anagraficamente più giovane del territorio della Ulss2. Quindi svolge un ruolo importante».

C’è da dire che il dato di Castelfranco di 482 nati nel 2023 è migliore rispetto a quello del 2022 quando i parti furono 463: «Questo dimostra che il punto nascita castellano è in crescita - dice il sindaco Stefano Marcon - e perché si consolidi si deve dotare il reparto di Pediatria nel numero di specialisti di cui abbisogna».

E proprio questa carenza ha determinato che per questa estate i ricoveri avvengano solo a Montebelluna, mentre rimane a Castelfranco un pediatra h24 a supporto del punto nascita e del pronto soccorso.

Il rilancio

«Il vero rilancio del punto nascita di Castelfranco che ci permetterebbe di arrivare oltre la soglia dei cinquecento parti all’anno deve passare per un rafforzamento strutturale del personale in capo a Ginecologia e Ostetricia , ma soprattutto alla Pediatria - dice Claudio Beltramello, consigliere comunale e referente provinciale del Pd per la sanità - È una diade inscindibile per un ospedale che possa garantire una attrattivà per il settore materno-infantile. Ricordo che oltre alla carenza di specialisti attualmente la Pediatria di Castelfranco è senza coordinatore».

Intanto l'Ulss comunica che termineranno entro la prima decade di agosto i lavori che interessano il parcheggio interno (non quello riservato ai visitatori) dell’ospedale San Giacomo, iniziati il 1° luglio scorso, determinandone la chiusura per gli interventi di asfaltatura.

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