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Linea Trieste-Grado via mare sospesa, dall’Isola piovono le critiche

GRADO Piovono critiche politico- istituzionali, anche aspre, sulla linea marittima Grado-Trieste, linea che - come è stato precisato dalla Regione stessa in questi ultimi giorni - per quest’anno non ci sarà più. Prendono infatti posizione il sindaco dell’Isola d’Oro e il presidente del Consorzio Grado Turismo, oltre a due consiglieri regionali d’opposizione.

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«Non è mia abitudine fare la voce grossa e per questo mi auguro che per il futuro questo servizio turistico sia fornito in maniera ineccepibile, partendo anche dal presupposto che peggio di così difficilmente si potrà fare». È quanto sostiene anzitutto il primo cittadino di Grado Giuseppe Corbatto, riferendosi appunto alla linea marittima Grado-Trieste, cancellata dopo i noti fatti del 12 giugno scorso, quando l’Audace imbarcò acqua e semi-affondò al largo dell’Isola stessa e i passeggeri furono soccorsi e riportati a riva dalla Guardia costiera: la motonave è ancora sotto sequestro e l’impossibilità – così è stato affermato – di trovarne altre disponibili ha imposto lo stop del servizio via mare per tutta la stagione.

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Corbatto esprime le proprie osservazioni dopo aver precisato di essere «rattristato e amareggiato», aggiungendo che «la Regione incassa una pesante sconfitta»: «Il servizio su gomma previsto come sostitutivo per tutto il periodo estivo non soddisfa sicuramente quest’amministrazione, che si augura che per il prossimo anno quest’iniziativa turistica venga portata avanti con tutti i crismi e non si improvvisi di volta in volta con soluzioni tampone che poco hanno a che fare con una logica di sana programmazione». Il danno, sostiene ancora Corbatto, non è solo per i comuni di Grado e Trieste, ma ricade a cascata su altri soggetti che operano sul territorio di riferimento.

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«Nonostante tutto – conclude il sindaco – rimane l’intenzione di non chiedere i danni d’immagine perché non se ne ravvisa la possibilità, ma certamente andrà fatto un ragionamento con Apt per il futuro, e non solamente circa il servizio di trasporto marittimo».

E in proposito si registra pure l’intervento del presidente del Consorzio Grado Turismo Thomas Soyer, secondo il quale quanto accaduto rappresenta un enorme disagio: «Questa linea è accattivante ed è stata in passato molto gradita dai turisti e anche dai triestini. Il mancato servizio è un danno non da poco». Soyer ritiene che la Grado-Trieste via mare sia, per gli operatori, «un servizio di primaria importanza», e che vada trovata subito «con coraggio» una soluzione a «questa sgradevole situazione».

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Lo stop stagionale dela linea marittima Trieste-Grado ha fatto prendere posizione in questi giorni anche ai consiglieri regionali Enrico Bullian (Patto per l’Autonomia) e Francesco Russo (Partito Democratico). «Dopo che la motonave Audace ha rischiato di affondare con 85 persone a bordo sfiorando la tragedia – dicono i due consiglieri regionali – e in seguito a numerose interruzioni del servizio negli anni precedenti, legati alla motonave Adriatica, apprendiamo che la Trieste-Grado, interrotta lo scorso 12 giugno, non riprenderà nonostante le dichiarazioni tranquillizzanti espresse in aula dall’assessore regionale Cristina Amirante a fine giugno, che già allora non ci avevano convinti».

L’ipotesi evocata allora era quella di un’eventuale riattivazione dell’Adriatica, che tuttavia non aveva assicurato grandi performance nel recente passato: «Ora registriamo il fallimento delle azioni della Regione rispetto a un servizio che presentava già forti criticità e che meritava a nostro avviso, anche per la valenza turistica dello stesso, più attenzione e tempismo di intervento».

I due consiglieri regionali non si fermano a questa linea marittima e sottolineano, infatti, che pure la tratta attivata lungo la Trieste-Monfalcone appaia «ancora largamente sottoutilizzata». Ecco perché, concludono, va promosso «un ripensamento complessivo del servizio marittimo», «che – possiamo dirlo – fa acqua da tutte le parti e oggi rappresenta in realtà solo un disservizio inefficiente, costoso e perfino rischioso»

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