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A Muggia cresce la protesta sul raddoppio della galleria

MUGGIA Il raddoppio della galleria Nazario Sauro continua a dividere gli animi dei muggesani, suscitando polemiche e contestazioni. Un centinaio di persone, giovedì pomeriggio, si sono radunate in piazza Marconi per protestare contro un progetto ritenuto «sproporzionato, pericoloso e compromettente per il territorio». L’assembla pubblica è nata su iniziativa di “Gag – Gruppo alternative galleria”, un comitato di residenti del comune rivierasco sorto spontaneamente l’anno scorso, che ha raccolto oltre quattrocento firme in opposizione alla proposta del sindaco Polidori.

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Nella luce ancora intensa del tardo pomeriggio muggesano, fra gli abitanti scesi in piazza sembra dominare soprattutto l’incertezza e capita spesso di sentirli rivolgere delle domande in cerca di ragguagli. D’altronde, benché i punti decisivi ormai si conoscano, il raddoppio della galleria Nazario Sauro continua ad essere avvolto da una patina di mistero nell’opinione pubblica muggesana: non a caso mercoledì il sindaco Polidori ha diffuso una prima serie di domande e risposte, consultabili sul sito del Municipio, nel tentativo di fugare gli ultimi dubbi.

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Intanto, nella piazza, è il portavoce del comitato Piero Metullio a cercare di far leva sulle ragioni del suo dissenso. Vengono distribuiti volantini e alle cinque e trenta precise Metullio impugna il microfono. «Non sono abituato a parlare di fronte a così tante persone», ammette umilmente il portavoce del comitato. Ma, forte di alcuni applausi convinti, la sua voce si fa perentoria e il suo discorso va subito al sodo.

Due sono essenzialmente gli aspetti contestati dal comitato. Il primo riguarda il cantiere di 21 mesi nella galleria e le sue conseguenze in termini di sicurezza (vedi articolo sotto). La seconda rimostranza è invece connessa alla futura viabilità, durante lo svolgimento dei lavori e soprattutto al loro termine. «Nel corso del cantiere – spiega Metullio – il flusso di veicoli sarà convogliato su strade di campagna, strette e soggette a periodici dissesti e cedimenti». Il portavoce del comitato ricorda che a passare in quei punti saranno anche ambulanze e forze dell’ordine, facendo così breccia nel pubblico.

L’asso nella manica, però, deve ancora essere calato. Perché a destare preoccupazione nei membri del comitato è la configurazione che assumerà Muggia dopo la realizzazione del progetto a firma Polidori. «Via Roma – attacca Metullio – diventerà più congestionata, assorbendo tutto il traffico da e per il lungomare». A nulla servono le rassicurazioni del sindaco, che nel documento rilasciato mercoledì scorso assicura che «non si prevede un aumento del traffico» in via Roma. Sulla pedonalizzazione del Mandracchio, invece, per Metullio la soluzione è vietare il passaggio ai veicoli «solo temporaneamente, in determinate ore».

Così si arriva alla conclusione: «Muggia sarà spaccata in due da una strada ad alto scorrimento e il centro storico sarà definitivamente separato da tutto il resto», punta il dito Metullio. La sua retorica insiste sul “sacrificio” dei muggesani in nome del turismo: «Il sindaco promette che Muggia, dopo il raddoppio della galleria, diventerà la porta per la Slovenia. Ma chi pensa a voi residenti?». —

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