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Cinque anni di condanna per la banda delle federe: raffica di furti in tutto il Piovese

Per diversi giorni erano stati il terrore dei residenti con case svuotate all’imbrunire e la paura e l’amarezza che resta dopo il furto subito. Poi è arrivato l’arresto da parte dei carabinieri della “banda delle federe”.

Ora arriva il conto della giustizia, anche molto pesante per 3 su 4. Ieri di fronte al giudice Domenica Gambardella c’è stata l’udienza preliminare e sono state accolte le richieste di condanna sollecitate dal pubblico ministero Sergio Dini. Klinton Mustafa, 29 anni, Erjol Shtjefanaku, 38 e Fiogert Copani, 25, tutti albanesi e senza fissa dimora sono stati condannati tutti a 5 anni per furto e associazione. Ervis Ndreu, 27 anni, che era evaso dai domiciliari è stato rinviato a giudizio.

L’indagine è stata portata a termine grazie al fiuto investigativo dei carabinieri della Compagnia di Piove di Sacco e del Reparto operativo di Padova guidati dal colonnello Gaetano La Rocca. In ogni abitazione svaligiata, toglievano la federa del cuscino della camera da letto e il bottino lo mettevano all’interno.

Poi annodata la federa diventava un comodo zainetto.

L’indagine scaturisce da una preziosa segnalazione da parte di un cittadino che ha indicato, chiamando il 112, una macchina sospetta, una Fiat Panda.

I ladri l’avevano presa a noleggio a Roma. Avevano scelto una macchina che dà poco nell’occhio, un’utilitaria. Quindi dal primo di dicembre scorso avevano scelto come covo un’abitazione di Pontelongo, una casa modesta, di proprietà di un albanese con cui evidentemente erano entrati in contatto.

Le abitazioni da derubare del Piovese venivano osservate con attenzione e venivano scelte quelle dove si ipotizzava non esserci nessuno a casa, quindi con le luci spente. Determinante per la loro individuazione la ripresa di una telecamera di una villetta che li aveva immortalati al “lavoro”. È bastata una veloce indagine ed è stato scoperto il covo dove è stata trovata la refurtiva. Tra i derubati anche un carabiniere. Il 9 dicembre all’alba i carabinieri in forze (anche le Api, le aliquote di primo intervento, reparti dell’Arma dei carabinieri che hanno il compito di intervenire all’interno di situazioni ad alto rischio, prevenire o contenere atti di terrorismo) e sono entrati nell’abitazione che avevano ricevuto in uso da un connazionale, a Pontelongo in via Villa del Bosco 459. Cogliendoli nel sonno

. Nel covo dei quattro sono stati trovati titoli, preziosi per circa 700 grammi di oro, accessori, articoli da profumeria, in parte provento di furti in abitazione commessi a Piove, Correzzola e Conselve. Valore 200 mila euro. Tutto restituito ai derubati. Era stato ricostruito che la banda era entrata in Italia pochi giorni prima dei colpi.

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