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Ivrea, scontro in consiglio comunale sugli orti urbani, l’assessore:  «Attacchi strumentali»

Ivrea. Il dibattito si accende in consiglio comunale eporediese, dove nella sera di giovedì 25 luglio è stata discussa la mozione sugli orti urbani di San Grato, presentata dalla consigliera di minoranza ed ex vice sindaca Elisabetta Piccoli. Approvata solo dopo diverse discussioni, la mozione impegna sindaco e giunta a indire una riunione per informare i residenti dell’andamento dei lavori del progetto di riqualificazione urbana e a convocare quanto prima una commissione consiliare congiunta. Questo a seguito del forte rallentamento occorso al cantiere in seguito al rinvenimento di amianto nel terreno, seppur in quantità non elevate, fino ad una profondità di circa 50 cm e concentrato al di sotto di alcuni basamenti in calcestruzzo, proveniente probabilmente dalla demolizione di baracche precedenti.

«Inizialmente temevamo fosse in tutto il terreno, ma è concentrato solo sotto alcuni basamenti - spiega l'assessore Francesco Comotto -. Abbiamo attivato la procedura con Città metropolitana e affidato a un professionista l’incarico per un piano di bonifica, che speriamo possa essere definito nel mese di settembre. Prevediamo un costo di 260mila euro, che sono molti, ma decisamente meno di quanto temevamo. Tutti i materiali risultanti dalle demolizioni sono stati conferiti in discariche autorizzate. I pochi cumuli presenti, parte delle demolizioni dei basamenti, sono in attesa come da prassi di definire le modalità di smaltimento. L’area è confinata tramite una recinzione che purtroppo più volte è stata divelta nei mesi di cantiere, ma sempre ripristinata».

La riunione con il quartiere, richiesta dalla mozione, sarebbe anch’essa già nei piani dell’assessore: «Quanto chiesto dalla mozione è già previsto nel prossimo futuro per un aggiornamento alla fine della prima fase di lavori, ma ciò non avrebbe senso prima di aver condiviso con Città metropolitana il piano di bonifica. Gli abitanti sono costantemente informati tramite incontri sul posto, comunicati stampa e con la campagna di comunicazione Ivrea in corso sul sito del comune e le pagine social».

Se però gli impegni richiesti nella mozione non hanno causato particolari polemiche, ciò non si può dire delle premesse. «La mozione contiene affermazioni capziose finalizzate a polemizzare per una sospensione temporanea dei lavori certamente fastidiosa, ma assolutamente nella norma quando si parla di un cantiere così complesso, e decisa per garantire la massima sicurezza dei residenti - afferma Comotto -. Il progetto originale citato semplicemente non esiste, basti dire che l’incarico al progettista è stato conferito solamente il 18 maggio 2023, 3 giorni dopo le elezioni comunali. È stato scritto che sono stati abbattuti i manufatti esistenti senza rimuoverli, ma i pochi cumuli rimasti sono quelli dei basamenti sotto i quali si è trovata la terra da smaltire e sono appositamente rimasti lì come da disposizioni del piano di bonifica. È stato scritto che erano previsti saggi di campionamento del sottosuolo per la verifica della presenza di amianto e anche questo è falso, perché si parla di più generiche e normali indagini e prove, cioè analisi geologiche, rilievi e prove di laboratorio per una somma pari a 6.344 euro. Indagini che comunque, secondo il cronoprogramma dei lavori e le necessità contingenti emerse durante gli stessi, sono state tutte effettuate e altre se ne effettueranno ancora».

Alla fine la mozione è stata approvata solo dopo esser stata emendata dalla stessa Piccoli di tutte le premesse, eccezion fatta per l’alto valore sociale e aggregativo del luogo. L.Z.

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