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F1, a Spa un capolavoro Mercedes (ma Hamilton sbotta). Ferrari, timida speranza. Nella Redbull è psicodramma – commento

F1, a Spa un capolavoro Mercedes (ma Hamilton sbotta). Ferrari, timida speranza. Nella Redbull è psicodramma – commento

Una Mercedes sorprendente si prende la doppietta a Spa: la vittoria è di George Russell, seguito da Lewis Hamilton, che ha tentato di vincerla nel finale con la gomma dura più fresca di 16 giri ma non è riuscito a passare il compagno. Nel finale, prima del podio, il sette volte iridato è però parso […]

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Una Mercedes sorprendente si prende la doppietta a Spa: la vittoria è di George Russell, seguito da Lewis Hamilton, che ha tentato di vincerla nel finale con la gomma dura più fresca di 16 giri ma non è riuscito a passare il compagno. Nel finale, prima del podio, il sette volte iridato è però parso arrabbiato e un filo polemico: “Avevo ancora gomme da spremere prima dell’ultima sosta, ma il team mi ha detto così”. Terza la McLaren (di nuovo pimpante nelle strategie) con Piastri, vicinissimo nel finale al duo Mercedes, mentre Norris non è pervenuto e ha chiuso 6°. Per la Ferrari un inizio incoraggiante e un finale in difesa: Leclerc è fuori dal podio (4°) dopo essere stato superato nel finale da Piastri, Sainz 7° davanti alla seconda Red Bull di Pérez. Verstappen è solo 5° in una gara difficile e su una RB20 non più eccellente come a inizio campionato, dopo essere scattato 11° per la penalità di 10 posizioni legata al cambio del motore. Hanno chiuso la top-10: Alonso (9°) e Ocon (10°).

La cronaca e il commento di gara – Un capolavoro: quello di Hamilton in partenza. Soffia la seconda posizione al via a Pérez (solito fantasma) e si mette subito a caccia di Leclerc, superandolo al terzo giro. Dietro invece Verstappen si ritrova 8° ma si pianta dietro a Norris, ancora autore di una pessima partenza finendo lungo in curva 1 e perdendo due posizioni. Per l’inglese, dato per probabile vincitore del GP, inizia un’altra domenica complicata, per la Ferrari pure, nonostante una monoposto più prestante sulle dure con il fondo evoluto dai marciapiedi più irrigiditi, portato in Ungheria e che è stato confermato. Giusta dunque la scelta di non ritornare al pacchetto di Imola, come visto a Silverstone. Anche se per Maranello il gruppetto di testa è ancora avanti per prestazioni, come dimostrato da una Mercedes in grande forma sul ritmo (col fondo vecchio) e la McLaren di Piastri aggressiva nel finale su Leclerc.

All’11° l’inizio dei pit per il gruppetto di testa: prima Russell e Verstappen per cercare l’undercut sul gruppo di testa (montando le dure), poi il giro dopo Hamilton e Piastri (stesse mescole) e Pérez (gialle) di risposta. Al 13° ottima la scelta della Ferrari di richiamare Leclerc, che è riuscito a rimanere davanti al gruppetto degli inseguitori. Lo stint è proseguito poi con Norris al 16° giro, Sainz al 21, mentre Russell è riuscito a passare Perez portandosi 4°. Da qui un secondo giro di soste: Pérez è rientrato al giro 22 per mettere le dure, Leclerc quattro tornate dopo “ingannato” però da una finta ottima della McLaren: dal muretto di Woking hanno infatti detto a Piastri di rientrare per tentare l’undercut sul monegasco, non facendolo.

Da qui ha iniziato la gara di rilancio di Oscar Piastri, che dopo essere rientrato al 31 giro per le hard nuove (Hamilton lo aveva fatto quattro giri prima per rispondere su Leclerc) ha avuto un grande ritorno che lo ha portato a superare il monegasco, arrivando quasi vicino al duo Mercedes nel finale, mentre Lewis si è fatto sotto con Russell al 40° giro non superandolo però nel finale. All’ultima tornata c’è stato l’arrivo appaiato dei tre piloti, mentre Russell è riuscito così a prendersi la terza vittoria dopo Interlagos 2022 e Austria 2024. Sulla stessa pista dove si prese il primo podio sulla Williams (2°) nel 2021, nel famoso GP dei soli tre giri percorsi dietro alla Safety Car.

Per la Ferrari una vettura più prestazionale (più sulle hard rispetto alle medie), dopo quella vista nel quartetto di gare Canada-Barcellona-Austria-Silverstone, ma purtroppo dietro rispetto a una Mercedes incredibilmente pimpante e brava ad aver azzeccato la scelta del fondo, tornando a quello vecchio dato che quello aggiornato, introdotto venerdì, portava saltellamenti in pista. La pausa servirà per il team di Maranello a riposarsi, lavorare e portare quelle novità attese nella seconda parte di stagione da vedere poi sulla vettura 2025.

Per la Red Bull va segnalata la mancanza di passo sull’asciutto rispetto a una vettura migliore per comportamento sul bagnato, nelle qualifiche di sabato. E anche i pochissimi punti costruttori (15) dovuti a un’altra pessima prestazione di Pérez, sempre più sulla graticola e dal futuro incerto. Alla vettura della bevanda energetica manca il giusto compromesso su una vettura che non è più veloce come l’anno scorso e a inizio campionato. La vera delusione del GP è sicuramente anche Lando Norris, che ha sbagliato ancora la partenza e si è ritrovato dietro in una gara storta e conclusa ben lontano dal podio. Male per un pilota che crede nel Mondiale ma che ha chiuso dietro a Verstappen, scattato ben per la penalità legata al cambio motore. Insomma, per Lando c’è subito bisogno di reagire dopo la sosta.

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