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Clochard morto a Padova, il Comune paga i funerali

Clochard morto a Padova, il Comune paga i funerali

foto da Quotidiani locali

Le speranze si sono affievolite giorno dopo giorno, e ieri è arrivata la conferma definitiva. È di Aurelian Bacnasu, conosciuto tra i padovani come Aurelio o Chanel, il corpo trovato giovedì notte nell’area arginale del cavalcavia di via Chiesanuova.

Il noto clochard delle piazze, originario della Romania e nato il 7 luglio del 1977, si è spento all’età di 47 anni. A confermare il decesso è stato il settore Servizi sociali di Palazzo Moroni, che ha anche annunciato che gli sarà tributato un funerale gratuito.

«Da anni Aurelian frequentava la nostra città, scelta come patria d’elezione, senza tuttavia allacciare rapporti solidi con i nostri servizi. Era una persona schiva e solitaria: più volte ha rifiutato l'ingresso alle nostre docce o all'asilo notturno», spiega l’assessora al Sociale e all’Integrazione Margherita Colonnello.

Il vagabondo frequentava spesso le aree del centro, e non era raro incontrare la sua caratteristica sagoma nelle piazze. Viveva però in un edificio fatiscente alle porte della città, l’ex centrale del latte di Chiesanuova. Tutti i giorni attraversava il cavalcavia Chiesanuova, per poi imboccare Corso Milano e arrivare in centro storico.

Lungo tutto il tragitto sono numerosi i negozianti che lo vedevano passare. Alcuni hanno nel tempo anche stretto un rapporto di amicizia con il clochard che comunque, anche a causa della marginalizzazione sociale, era molto schivo comunicava con difficoltà. E proprio mentre andava in centro potrebbe avere avuto un malore, precipitando dal cavalcavia finendo tra la vegetazione. Per ora il pm Roberto D’Angelo ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio, ma si tratta di un’operazione necessaria per poter indagare a tutto campo.

Non sono stati rilevati segni di violenza sul corpo. L’ipotesi al momento più probabile è che Aurelian abbia avuto un malore e sia caduto autonomamente. Da diversi giorni antecedenti la scomparsa, avvenuta una settimana prima del ritrovamento del corpo, le persone che lo conoscevano avevano notato un progressivo deperimento.

«Le cause della morte ci sono ancora ignote, ma certamente ci parlano della sua solitudine e ci fanno sentire ancora più determinate nel contrasto a questo fenomeno, che colpisce trasversalmente a età e ceti la popolazione delle nostre città», conclude l’assessora Colonnello. Lunedì 29 luglio l’autopsia, e i prossimi giorni potrebbe già essere celebrato il funerale.

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