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La giornalista Mediaset Gaia Padovan racconta il suo tumore: «Lo Iov e gli amici fanno rinascere»

La giornalista Mediaset Gaia Padovan racconta il suo tumore: «Lo Iov e gli amici fanno rinascere»

foto da Quotidiani locali

Ha scelto di condividere la sua malattia con un post su Instagram e con grande coraggio ha raccontato il decorso e le sue cure, accompagnandole con una vitalità e una forza eccezionali.

La giornalista padovana di Mediaset Gaia Padovan ha ricevuto così l’affetto e il sostegno di centinaia di amici.

«A maggio mi è stato diagnosticato un tumore al seno localmente avanzato con metastasi ai linfonodi. Una notizia che ti annienta – è il suo post – Ma non è nemmeno una sentenza di morte. Perché se ti affidi alla scienza e non perdi la speranza o la fede per chi ce l’ha, puoi farcela. Prima regola: Non cadere nel tranello internet perché tu non sei statistica, un terzo stadio può voler dire tutto e niente, ogni storia è unica. Affidatevi completamente alla medicina. Noi veneti abbiamo la fortuna di avere una eccellenza sotto casa, lo Iov centro di ricerca e cura tra i migliori d’Italia. Che ringrazio infinitamente. A 40 giorni dall’intervento chirurgico mi attendono mesi di chemioterapia, radio e ormonoterapia. La malattia è una questione molto intima ma ho scelto di condividerla per dirvi la cosa più importante: la prevenzione vi salva la vita. Non rimandate quella visita travolti dal turbinio ansiogeno della vita moderna. E fatevi supportare: che sia la vicina di casa, l’amica di sempre, il sorriso di un estraneo. Perché lo stress uccide il corpo, l’ossitocina (abbracci e sorrisi) – e la ricerca– lo fanno rinascere».

Un racconto che è anche molto intimo: «Ti diranno che milioni di persone attraversano questo incubo e che molti ce la fanno, ti diranno che sei una donna fortissima, che lo sei sempre stata. Ma tu sarai devastata, scioccata, incredula. ll tumore al seno è ancora oggi la prima causa di morte oncologica nella popolazione femminile. Giochi a dadi con la vita, ne sei consapevole ed è il panico. Ma un po’ alla volta metabolizzi e smetti di domandarti perché proprio io con due bimbi splendidi e tante vite da vivere. Ma si va avanti, un passo alla volta, un giorno alla volta».

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