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Licenziata: la psicologa di Casa Serena fa ricorso

GRADO La psicologa in servizio a Casa Serena è stata licenziata. La Socialteam Srl, società in house alla quale il Comune, partecipe al 5%, dall’agosto del 2022 ha affidato la gestione della struttura, ha invocato il “giustificato motivo oggettivo”, riconducibile al fatto che lo stesso Comune di Grado si sarebbe reso inadempiente. Già aperto il contenzioso, con la messa in mora, da parte della Socialteam, del Comune di Grado, che a sua volta ha messo la pratica nelle mani di un legale. La professionista s’è invece rivolta al Tribunale di Gorizia. A seguirla è l’avvocato Ottavio Romano. Presentato il ricorso, il giudice del lavoro Gabriele Allieri ha fissato l’udienza il prossimo 10 settembre.

Prima di agire in sede giudiziale, era stato esperito un tentativo di conciliazione all’Ispettorato del lavoro di Gorizia. La Socialteam, dal canto suo, ha sostanzialmente sostenuto che il Comune sia «debitore» nei suoi confronti per un’importante somma, dovendosi così risolvere a ridurre i servizi. Nel caso specifico, alla psicologa, già in servizio della Kcs, ha proposto due opzioni: una prestazione di quattro ore alla settimana, oppure, in alternativa, un posto di educatrice di asilo nido in una struttura di Codroipo. La professionista ai tempi della gestione della Kcs, come da contratto, effettuava 10 ore alla settimana, orario mantenuto anche con Socialteam per un anno, fino a raggiungere poi le 18 ore settimanali.

La lavoratrice, assistita anche dal sindacato di appartenenza (Fp-Cgil), aveva proposto di tornare alle 10 ore e ciò sarebbe bastato a far rientrare la situazione, ma quattro ore, dal suo punto di vista, non erano accoglibili. A maggior ragione l’alternativa, che avrebbe comportato l’accettazione di un livello contrattuale più basso e soprattutto di un profilo professionale del tutto diverso da quello di psicologa, oltre al disagio delle quotidiane trasferte da Grado a Codroipo.

Da qui, dunque, il ricorso presentato davanti al giudice del lavoro goriziano. A raccontare il “risvolto” giudiziario intrapreso dalla lavoratrice professionista, in un clima di evidente contrapposizione tra la società ed il Comune, è lo stesso avvocato Romano: «La mia assistita non ha potuto fare altro che far valere le proprie ragioni davanti al Tribunale del lavoro. La società ha motivato il licenziamento in ragione dei presunti debiti dell’ente locale, proponendo condizioni inaccettabili».

Fa riferimento all’accordo sindacale raggiunto con la Socialteam nell’ambito del passaggio del cambio di gestione, che garantiva a tutti i dipendenti della Kcs il riassorbimento almeno alle stesse condizioni pregresse, in particolare in termini di monte ore lavorativo. «La nuova società ha voluto comunque promuovere la trattativa con la mia assistita, adducendo che tutti i servizi sono stati tagliati alla casa di riposo di Grado, proponendo la riduzione oraria settimanale di sole quattro ore, oppure l’assunzione di un incarico a Codroipo che non rientra nelle sue competenze. Abbiamo detto “no”. Abbiamo interloquito anche con il segretario generale del Comune, il quale ci ha assicurato invece che l’ente locale ha sempre pagato, ottemperando ai termini del contratto».

«La convenzione - aggiunge l’avvocato – contempla un compenso alla Socialteam di 475 mila euro all’anno, di cui 12.500 euro espressamente previsti per il supporto psicologico. Inoltre, il servizio di supporto psicologico ci risulta costituisca un obbligo contrattuale per la società che gestisce Casa Serena». Ora la decisione spetterà al giudice del lavoro, al quale l’avvocato Romano ha chiesto l’acquisizione di tutta la documentazione inerente i rapporti contrattuali tra Socialteam e Comune.—

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