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La canoa italiana a Parigi parla eporediese,  Stefanie Horn quinta nel kayak individuale

La canoa italiana a Parigi parla eporediese, 

Stefanie Horn quinta nel kayak individuale

Il legame di Ivrea con questa disciplina sportiva. Curiosità su atleti e tecnici che sulla Dora sono davvero di casa

Ivrea

Parla eporediese la spedizione canoistica azzurra alle Olimpiadi di Parigi 2024 nelle gare che si disputano nel modernissimo stadio nautico di Vaire-sur-Marne: pur senza proporre atleti nati in città o tesserati per l’Ivrea canoa club, tutta la squadra italiana ha un forte legame con Ivrea e la Dora Baltea, a partire da Stefanie Horn, che ieri ha concluso la sua prova nel kayak individuale (K1) con un onorevole quinto posto nella gara vinta dalla stratosferica australiana Jessica Fox (numero uno del ranking mondiale e ben 14 titoli iridati nel suo palmares). Stefanie si era qualificata per la finale con un ottimo quarto posto in semifinale, dopo aver superato, sabato, le qualificazioni senza difficoltà. Classe 1991, tedesca di nascita, naturalizzata italiana e dal 2015 eporediese di adozione (vive e si allena costantemente in città), Stefanie è alla sua terza Olimpiade: a Rio de Janeiro ha conquistato l’ottavo posto in finale e tre anni fa a Tokyo si è classificata quarta a due decimi dal bronzo di Jessica Fox. Ora ci riproverà nel kayak cross spettacolare disciplina al suo debutto olimpico.

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Sabato è sceso in acqua un altro atleta che a Ivrea ha una casa “di appoggio” e si sente profondamente legato alla città: Raffaello Ivaldi, alla sua prima esperienza a cinque cerchi, ha voluto rappresentare anche graficamente la sua eporediesità: sul casco che sta indossando a Parigi ha un disegno che rappresenta l’unione delle skyline di Verona (sua città di nascita) e Ivrea. Raffaello ha conquistato comodamente l’accesso alla semifinale olimpica della canoa individuale (C1) con un ottimo quarto posto nella prima manche delle qualificazioni di sabato. Oggi sarà di nuovo in acqua alle ore 15.30 per le semifinali e, se dovesse superarle, alle 17.20 per la finale che assegna le medaglie.

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A partire da domani scenderanno in acqua gli altri due atleti azzurri: alle 16 batterie del K1 con Giovanni De Gennaro che, in caso di superamento del turno, sarà poi impegnato giovedì nelle semifinali (15.30) ed eventualmente nella finalissima in programma alle 17.30. Sempre domani, alle 15, qualificazioni per il C1 femminile, che vedrà in gara la rappresentate più giovane della delegazione azzurra, Marta Bertoncelli; per lei eventuali semifinali e finale domani a partire dalle 15.30.

De Gennaro ha abitato a lungo a Ivrea, mentre Bertoncelli, così come Ivaldi, ha una casa anche a Ivrea, per gestire al meglio le sessioni di allenamento sulla Dora. Oltre ai quattro atleti in gara, anche lo staff tecnico azzurro può vantare titoli di eporediesità: sia Stefano Cipressi (olimpionico a Londra 2012) e Omar Raiba, allenatori in questi giorni a Parigi, hanno scelto di vivere a Ivrea, dove hanno l’opportunità di seguire i loro atleti che sovente si allenano nello stadio della canoa cittadino.

Il legame tra Ivrea e le Olimpiadi ha radici profonde e ha vissuto il suo climax nel 1972: i Giochi di Monaco sono una pietra miliare della canoa eporediese, che vide ben tre dei suoi atleti scendere in acqua per difendere i colori azzurri: erano i fratelli Giuseppe e Roberto D’Angelo, assieme all’amico Mario Di Stazio. Tre atleti che hanno fatto la storia e che, anche dopo l’esperienza a cinque cerchi hanno vissuto molteplici esperienze nel mondo della canoa: Di Stazio e Roberto D’Angelo sono oggi presidente e consigliere dell’Ivrea Canoa club mentre Roberto, ha svolto un’intensa attività, anche internazionale, di tecnico con diverse squadre nazionali. Anche quest’anno ha seguito la preparazione di Carole Bouzidi, atleta algerina impegnata nel K1. «Purtroppo non sono riuscito a ottenere il pass per accompagnarla a Parigi – racconta con un pizzico di rammarico D’Angelo -. Peccato: per me sarebbe stata la decima Olimpiade». Bouzidi, dopo aver superato le eliminatorie di sabato con il 17° tempo e ieri ha disputato una buona semifinale, sfiorando l’accesso alla finale. Si è infatti piazzata 14^, ma l’accesso all’ultimo atto era solo per le migliori dodici.

Dopo i Tre Moschettieri eporediesi, in campo femminile, una vera leonessa è stata Cristina Giai Pron, alfiere dell’Ivrea canoa club che ha partecipato a ben cinque edizioni dei Giochi: Barcellona 1992, Atlanta 1996, Sidney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008. Il suo miglior piazzamento è il quarto posto di Atlanta, quando sfiorò il podio: la sua fu una gara praticamente perfetta e una porta (più sfiorata che “toccata”) causò la penalità che le negò quello che avrebbe potuto essere il coronamento di una carriera comunque eclatante.

Ed è a Parigi, alla sua prima olimpiade, anche l’atleta Gabriele Casadei, canoista di Candia Canavese: la gara in C2 500 il 6 agosto con il compagno di squadra Carlo Tacchini per le batterie di qualificazione della loro categoria.

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