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Libano, sale la tensione: la risposta israeliana. Tajani invita gli italiani a Beirut a tornare casa

Libano

Il raid di Hezbollah sul Golan che ha causato dodici morti e la risposta di Israele in Libano (con due vittime per l’attacco con i droni), fa salire la tensione in Medioriente. Il rischio di un’ulteriore miccia è piuttosto concreto, con i Paesi europei, compresa l’Italia, impegnati in una difficile mediazione, l’ira di Erdogan, e […]

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Il raid di Hezbollah sul Golan che ha causato dodici morti e la risposta di Israele in Libano (con due vittime per l’attacco con i droni), fa salire la tensione in Medioriente. Il rischio di un’ulteriore miccia è piuttosto concreto, con i Paesi europei, compresa l’Italia, impegnati in una difficile mediazione, l’ira di Erdogan, e la paura che il conflitto apertosi intorno alla striscia di Gaza il 7 ottobre, dopo l’attentato terroristico di Hamas, possa allargarsi.

Israele bombarda il Libano: possibile una nuova guerra

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato il gabinetto di sicurezza a Tel Aviv e il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha giurato di “colpire duramente il nemico”. Hezbollah ha negato ogni responsabilità. Secondo l’agenzia Reuters, Tel Aviv starebbe preparando una guerra di pochi giorni e su scala regionale. Intanto, due le vittime registrate sul territorio libanese dopo un attacco con i droni da parte di Israele. “Come tutti i cittadini israeliani, siamo rimasti profondamente scioccati da questa terribile carneficina. Hezbollah, con l’appoggio iraniano, ha lanciato qui un missile iraniano che ha causato la morte di 12 bambini, anime pure”, ha scritto su X Netanyahu, che si è recato in visita a Majdal Shams, teatro dell’uccisione dei 12 ragazzini drusi. “Questi bambini sono i nostri figli, sono i figli di tutti noi. La nostra risposta arriverà e sarà dura”, ha detto il premier israeliano durante la visita.

La minaccia di Erdogan: “La Turchia può invadere Israele”

A mettere ancora benzina sul fuoco le dichiarazioni di ieri del presidente Erdogan che ha addirittura paventato un’invasione di Israele da parte della Turchia. “Come abbiamo fatto in Karabakh, in Libia, possiamo fare lo stesso con loro”, ha detto Erdogan, a capo di un Paese Nato.

Tajani: “Italiani via da Beirut”, anche la Germania richiama i suoi connazionali

Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha lanciato un appello a tutti gli italiani che vivono a Beirut, “se possibile, di ritornare a casa”. La Farnesina si è già attivata per il rientro dei nostri connazionali dal Libano. Stessa cosa ha fatto la Germania. Tajani ha anche annunciato di avere sentito i suoi colleghi israeliani e libanesi: “Venga applicata  la risoluzione per la creazione di una zona blu per evitare una ripresa delle ostilità sospese. Noi lavoriamo per la pace, e ci auguriamo che un rafforzamento delle forze armate libanesi possa contenere Hezbollah” ha aggiunto Tajani.

Crosetto: “Evitare un’altra guerra”

Il ministro della difesa, Guido Crosetto, ha detto che c’è “preoccupazione per un ulteriore peggioramento della situazione al confine tra Libano ed Israele, della possibilità di un nuovo fronte di guerra  in una regione martoriata da decenni,  che si sovrappone a quella per la sicurezza del personale italiano ed internazionale impegnato nella missione Onu di Unifil. Il contingente italiano continuerà ad operare con dedizione, per evitare che ciò accada, secondo i principi del diritto internazionale. Da mesi sto chiedendo ai vertici delle Nazioni Unite di ragionare sui risultati raggiunti dalla missione e sulla necessità di cambiare le regole di ingaggio e ridefinire una strategia precisa” la chiosa del titolare della difesa.

 

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