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Parigi 2024, Djokovic: “Con Nadal è una rivalità unica, io mi sono sentito bene. Murray? È un’ispirazione”

Il serbo: "Il caldo? Sono preparato per tutte le condizioni. Oggi forse mi sono rilassato troppo"

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Il piatto forte del secondo turno delle Olimpiadi 2024 era senza dubbio Djokovic-Nadal. Gli occhi di tutto il modo erano sul 60esimo testa a testa tra il tennista serbo e quello spagnolo, anche se come aveva anticipato Nadal: “Non sarà come le altre volte”. È stato così dato che Nole ha chiuso 6-1, 6-4. Questo però non ha impedito a Djokovic di complimentarsi per l’ennesima volta con l’amico-rivale di sempre.

D. Hai giocato contro Rafa Nadal per l’ennesima volta su questi campi, ma questa volta alle Olimpiadi invece che al Roland Garros. Che differenze ci sono state?

Djokovic:Questa volta c’era più tensione dato che rappresenti la tua nazione. È una cosa rara, accade ogni 4 anni, ovviamente senti la tensione. L’atmosfera in campo negli ultimi giorni si percepiva, c’è stato grande interesse da parte delle persone. Volevo fare il mio lavoro in campo, eseguire il piano di gioco per quanto fosse possibile, non dargli tempo di ragionare perché se gli dai tempo lui ti punisce, è una cosa che ho subito in passato. Per il resto è stata una partita quasi perfetta, 6-1 4-0, poi le cose si sono complicate e ho iniziato a dubitare dei miei colpi. Lui ha aumentato il proprio livello e quel set poteva essere di chiunque. Sono contento di aver superato questa grande sfida, battere Rafa 2-0 in questo modo. Mi sentivo veramente sicuro di me”.

D. Forse questa è stata la vostra ultima partita…

Djokovic: “Si, potrebbe essere ma non è detto, dipende da come andremo avanti entrambi, se giocheremo gli stessi tornei quindi forse negli Slam c’è possibilità. Io sarò molto selettivo nei miei tornei quindi spero per la nostra rivalità che giocheremo un’altra volta su superfici e in parti del mondo diverse. Ciò porterebbe benefici per l’intero sport. Non so né come si sente né quali siano i suoi piani, ma spero possa ancora giocare”.

D. Come riassumeresti la vostra rivalità?

Djokovic: Non c’è stata un’altra rivalità nel tennis ad aver avuto 60 partite, quindi la definirei unica. Ci sono state battaglie epiche ovunque, in ogni grande torneo, abbiamo giocato la finale slam più lunga della storia, quasi 6 ore all’Australian Open del 2012. Abbiamo gioco e stile differente e questo ha portato a battaglie da fondo campo, fisiche, non il classico serve and volley. Soprattutto su terra quello che non vuoi è correre con Rafa per ore. Oggi il piano era essere aggressivi, farlo sentire poco a suo agio, farlo muovere. Ha giocato poche partite prima delle Olimpiadi quindi era svantaggiato, devi giocare per sentirti sicuro di te stesso, è questo che fa la differenza ai livelli più alti. Gli auguro il meglio, è una delle figure più importanti del nostro sport: più gioca è più il tennis vince”

D. Pensi che il caldo possa essere un problema?

Djokovic: “Ho visto il meteo per domani e mi pare ci siano 35 gradi, ma penso che domani non tocchi a me, per fortuna. Oggi faceva caldo mentre i primi due giorni pioveva, è imprevedibile, tu sei francese e lo sai meglio di me (ride, ndr). Mi sono allenato in condizioni di caldo estremo prima di Parigi, sono preparato per tutte le condizioni. Sono contento che oggi ci siano stati scambi lunghi perché per il mio corpo era un test ed è stato positivo”.

D. Si può definire un rapporto di fratellanza tra te e Nadal?

Djokovic: “No, non lo chiamerei così. Siamo più colleghi, rivali, ma ci rispettiamo a vicenda, apprezziamo le nostre carriere e cosa abbiamo portato in questo sport. Siamo i rivali più grandi ed è per questo che penso non ci siamo mai avvicinati e connessi così tanto. Poi chissà, quando finiremo le nostre carriere, sperando di vivere a lungo, magari ciò cambierà, siamo entrambi uomini di famiglia quindi magari ritorneremo alle cose che abbiamo vissute insieme, momenti speciali in un’altra ottica”.

D. Cosa ne pensi della Next Gen e di Alcaraz-Sinner?

Djokovic: “È normale che ci sono sempre giocatori nuovi che emergono. Ora ci sono Alcaraz e Sinner come principali, sono al top della classifica per un motivo, giocano ad un livello altissimo. Io cerco di essere sempre al top, gli altri anni giocavo molto bene, quest’anno un po’ meno, Dopo l’operazione al ginocchio mi ha fatto molto piacere essere arrivato in finale di Wimbledon. Devo essere pronto ad ogni sfida perché non sai mai cosa ti aspetta in questo torneo“.

D. Come ti senti prima della prossima partita?

Djokovic: “Devo analizzare comunque tutto con il mio team, siamo d’accordo che ci sono stati più momenti “negativi” poiché mi sono rilassato forse troppo permettendo la rimonta dunque nelle prossime partite non devo permetterlo”.

D. Andy Murray si ritira, come ti fa sentire?

Djokovic: È incredibile cosa sta facendo, ho visto la sua incredibile rimonta nel doppio ieri sera e l’ho visto oggi. Mi sono congratulando augurandogli il meglio. È un’ispirazione, per quello che ha passato, gli infortuni, le protesi. Peccato non abbia potuto giocare a Wimbledon, ma è un guerriero, uno dei più grandi nel nostro sport”

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