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Morte all’Alpe del Nevegal, si indaga per omicidio e lesioni stradali

Morte all’Alpe del Nevegal, si indaga per omicidio e lesioni stradali

Ieri la Thelios ha ricordato Manuele Micheletto con un minuto di silenzio

Muore dopo l’Alpe del Nevegal. La Procura della Repubbilica di Belluno ha aperto un fascicolo omicidio e lesioni stradali, dopo l’incidente, che domenica pomeriggio è costato la vita al volontario Manuele Micheletto e ferite e traumi importanti a Christian Candeago, il collega al servizio della Tre Cime Promotor. A fine gara, entrambi stavano recuperando gli apparecchi di sicurezza dislocati lungo i cinque chilometri e mezzo della tradizionale cronoscalata motoristica. Il pubblico ministero Roberta Gallego ha iscritto nel registro degli indagati D.S., il giovane che era alla guida del veicolo dell’organizzazione, il cui rimorchio si è improvvisamente rovesciato, travolgendo i due contro il muretto accanto alla provinciale 13, con conseguenze irrimediabili in un caso e fortunatamente risolvibili nell’altro. Entrambi erano a bordo, secondo una prima ricostruzione.

Candeago è sempre in prognosi riservata, all’ospedale San Martino di Belluno, ma non più in pericolo di vita, secondo quanto comunicato dalla direzione medica. Ha fratture soprattutto a costole e vertebre. Intanto, ieri la Thelios ha ricordato Micheletto con un minuto di silenzio all’inizio del turno di lavoro e un toccante messaggio. Attesa per la data dei funerali, dopo che la magistratura ha disposto l’ispezione cadaverica esterna. Non c’è ancora il nulla osta.

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