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Nella pedemontana Pordenonese i lupi arrivano alle porte di casa, ma ora si possono allontanare

Nella pedemontana Pordenonese i lupi arrivano alle porte di casa, ma ora si possono allontanare

La Regione ha ottenuto l’autorizzazione ministeriale per la dissuasione acustica o l’utilizzo di proiettili di gomma. Da maggio 2023 ad aprile ’24 registrati 22 aggressioni a cani e 4 attacchi non letali. Carnivori monitorati con le fototrappole

Ventidue predazioni con esito mortale e altri quattro attacchi in cui invece i cani sono sopravvissuti: è la mappa delle interazioni con i lupi registrata dalla Regione nella Pedemontana pordenonese fra maggio 2023 e aprile di quest’anno.

Caneva, Aviano, Montereale Valcellina, Polcenigo, Fontanafredda e San Quirino i comuni colpiti. Sedici attacchi sono avvenuti nel 2023. Senza contare le sparizioni di animali domestici delle ultime settimane (il 19 luglio a Caneva, il 16 luglio a Fontanafredda).

Solo in alcuni casi ne sono stati ritrovati i resti o è stato testimoniato l’avvistamento di lupi.

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Il 20 luglio, alle 6.30, a Caneva, un lupo ha portato via sotto gli occhi della proprietaria, a poca distanza dalla casa, un cane, ritornato poi da solo con morsi alla schiena e al collo.

Domenica, in riva al Livenza, è stata rinvenuta la testa di una cagnolina predata martedì scorso in via Lirutti a Fontanafredda.

La dissuasione

Il fenomeno, in aumento, sta destando preoccupazione. Tanto che la Regione è corsa già ai ripari.

Oltre all’attività di monitoraggio intensivo degli esemplari e alle campagne informative per i cittadini, con incontri e dépliant, sui comportamenti corretti da adottare, l’amministrazione regionale ha chiesto e ottenuto dal ministero l’autorizzazione per interventi di dissuasione, nei confronti di lupo e orso, acustica (con l’esplosione di petardi) o tramite lo sparo di proiettili di gomma (che non feriscono).

Se per l’orso Francesco, dotato di radiocollare, tali interventi sono già possibili, per i lupi, invece, non sono stati concretizzati. Come spiega Umberto Fattori, tecnico del servizio Biodiversità della Regione, che si occupa della gestione dei grandi carnivori, è necessario poterne seguire gli spostamenti tramite il radiocollare.

La dissuasione si effettua «per ripristinare un comportamento di maggiore diffidenza» nell’animale selvatico, con lo scopo di «far associare all’animale un’esperienza negativa quando si trova nel posto sbagliato».

Il monitoraggio

«Il lupo è ritornato in Fvg più di dieci anni fa. La prima riproduzione è stata documentata nella pianura pordenonese. L’ultimo monitoraggio nel 2020-2021 individua la presenza di tre branchi e una coppia di lupi, abbiamo la certezza che sia aumentata, con sette branchi in Fvg» l’analisi di Fattori.

In collaborazione con l’università di Udine e il corpo forestale regionale con Ispettorato e stazioni di Pordenone e Polcenigo, è stato avviato il monitoraggio intensivo in Pedemontana. Sono state collocate numerose fototrappole.

I lupi, con scaltrezza, sono riusciti a sfuggire ai tentativi di cattura questa primavera: l’obiettivo era dotarli di un radiocollare. Il professor Stefano Filacorda, docente e ricercatore dell’università di Udine e la sua équipe ci riproveranno dopo agosto: le attività sono state sospese per la stagione riproduttiva dei lupi.

I consigli

Per evitare che la fauna selvatica si avvicini alle case, non vanno lasciati in giardino o cortile alimenti (nemmeno le crocchette) o rifiuti organici. Durante la notte gli animali domestici vanno ricoverati in locali chiusi o giardini recintati. Meglio evitare escursioni solitarie di notte.

I cittadini sono invitati a segnalare i casi di predazione alle stazioni forestali, in modo da consentire un intervento tempestivo.

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