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A Mestre d’estate è coworking-mania: boom di richieste ai business center

L’estate 2024 porta a Mestre il lavoro legato a filo doppio al turismo. O meglio, la vacanza con lavoro annesso.

Nei Business center del chiostro di M9, dell’Hybrid Tower di via Torino e pure negli spazi del Terraglio Uno vicino al centro “Le Porte di Mestre”, all’Aev Terraglio, fioccano le richieste di prenotazioni di postazioni di lavoro, con sedie ergonomiche e wi-fi veloce su reti sicure.

Di lavoratori e professionisti o manager che con la scusa di un impegno in zona si concedono una visita a Venezia, magari con pernottamento a Mestre, assicurandosi uno spazio dove lavorare come fossero in ufficio.

Una novità per Mestre, segnalata con prudenza da Ilario Edel Muzzati, che con la sua società Lemon sta puntando molto sugli spazi di co-working in città. «Abbiamo richieste di spazi tutti i giorni e quasi tutti dopo la richiesta di informazioni accettano. Poi abbiamo operato una calmierazione dei prezzi che oggi viaggiano sui 40 euro al giorno. A luglio abbiamo contato già 50 prenotazioni, ad agosto - e se volete anche questo è insolito visto il periodo delle vacanze estive - siamo già a 25. Non so dire se si tratta di un fenomeno nuovo che durerà a lungo ma di sicuro rilevo che questa estate le richieste sono davvero in aumento».

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Chi richiede il coworking

Chi sono gli utilizzatori dei Business Center? « Si tratta di liberi professionisti, manager, lavoratori che già utilizzano il coworking. Una realtà che sta evidentemente crescendo e che può rappresentare una nuova opportunità per Mestre».

Le tipologie sono diverse: c’è l’avvocato che arriva a Mestre per una udienza in tribunale e approfitta per allungare il periodo di permanenza in città con una vacanza per tutta la famiglia.

Vi è la professionista partita dal Meridione che spezza il viaggio con alcuni giorni di permanenza a Mestre e poi si dirigerà verso la Germania. Ancora ci sono dipendenti di aziende in smart working che approfittano per alcuni giorni di vacanza in più rimanendo in città ma senza assentarsi dalle incombenze del lavoro.

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Un’opportunità per Mestre

Gli spazi coworking a Mestre, dice la Edel Muzzati, sono una opportunità per la economia della città.

«Io che amo Mestre ritengo che vedere in un periodo di vacanze e poca gente in giro questi lavoratori riempire gli spazi vada visto come un contributo all’economia cittadina: si tratta di persone che non sono il normale turista a cui siamo abituati. Sono lavoratori che spendono per mangiare, per lo più con i buoni pasto aziendali ma apprezzano i buoni ristoranti, che amano vedere una mostra, andare ad un concerto, conoscere le bellezze della città. Mestre da questo punto di vista ha il vantaggio di avere un aeroporto, una importante stazione ferroviaria. Insomma ha una collocazione strategica. Questi sono professionisti e lavoratori che non vogliono lavorare dal tavolino di una stanza d’albergo ma hanno bisogno di uno spazio provvisorio, un ufficio dotato di comfort, luci giuste e soprattutto una linea internet veloce e sicura. Che è quello che tutti i nostri clienti ci chiedono al momento della prenotazione».

Mestre insomma con il coworking può crescere, spiega la professionista. Paiono lontanissimi i mesi del Covid con strade deserte e persone costrette a lavorare da casa. E bar e ristoranti vuoti. Oggi lo smart working in tante realtà lavorative è diventata una abitudine.

«Non siamo più all’home working, anche la contrattualistica sullo smart working si è evoluta di pari passo alla nascita di spazi come i Business center, necessari per queste nuove forme di lavoro normate», precisa la professionista.

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