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Il cinema “vintage” torna protagonista

Tornano al passo dei tempi, grazie al restauro, tanti film del passato, da Miyazaki a Spider-Man

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Una volta si potevano vedere attraverso le locandine o i depliant sparsi per la città, quali film sarebbero stati distribuiti dal cinema di città , oggi si vede soprattutto tramite tv e internet (YouTube come canale preferenziale). Eppure negli ultimi tempi i titoli sono rimasti quelli di diversi anni fa, tanto da far sorgere il dubbio di aver sbagliato canale, aver trovato un vecchio depliant oppure essere tornato indietro nel tempo di qualche decennio. Tra i titoli pubblicizzati per incentivare il ritorno in sala a prezzo scontato ci sono Il Gattopardo di Visconti e La ciociara di De Sica (padre).

A onor del vero, una consacrazione del ritorno dalle ceneri del bianco&nero si è avuto con il film rivelazione C’è ancora domani di Paola Cortellesi, ma questo fa nascere una domanda: siamo diventati incapaci di creare ex novo film di qualità? Dobbiamo rimestare nel passato? Negli ultimi mesi sono tornati in sala diversi film del passato come L’odio di Mathieu Kassowitz del 1995 in versione restaurata in 4K grazie alla casa di distribuzione Cat People e che in 170 sale ha incassato quasi 200000 dollari.

Ancora prima sono tornati in sala Il bambino e l’airone del maestro Miyazaki e Scarface di Brian De Palma. Ancora più indietro, nel 2021 quando la pandemia ancora imperversava per il mondo, una platea di nuovi spettatori aveva invaso le sale per riscoprire In the Mood for Love di Wong Kar-Wai. Un’ulteriore conferma arriva dai numeri record del festival “Il cinema ritrovato” di Bologna che propone ogni anno, anche all’aperto nella splendida cornice di Piazza Maggiore, solamente vecchi film riscoperti o restaurati. La Cineteca di Bologna fu una delle prime a fiutare un terreno fecondo (sulla falsariga del Festival Lumière di Lione) sia da un punto di vista dei restauri che di distribuzione nelle sale, attraverso i prodotti sempre di qualità.

Dei palcoscenici importanti per il cinema restaurato sono stati i festival di Venezia, Cannes, Locarno e in parte anche Berlino, dove case di produzione “storiche” hanno attinto al loro archivio interno ricavando successi spesso alla pari di sequel sbiaditi che tentavano di riportare in vita brand o nomi ormai passati, con il vantaggio che il restauro e la digitalizzazione nel più moderno 4K ha un costo molto più basso e un potenziale nuovo pubblico.

Così sono stati riportati in auge veri e propri colossal come Profondo Rosso e Suspiria di Dario Argento Cannibal Holocaust per gli amanti dell’horror, con la sfida di strappare i giovani dalle mani delle piattaforme di streaming e pay Tv che hanno rivoluzionato (volenti o nolenti) il modo di fruire i film. 

È un business dal ritorno quasi assicurato come testimoniato dall’edizione appena passata del Marché du Film di Cannes, dove gli stand presi d’assalto erano proprio quelli proprietari di gloriose librerie cinematografiche come Gaumont, MK2, Universal e altri. Il cinema sembra aver riscoperto il fascino del passato. Da una parte, i blockbuster come Spider-Man e Harry Potter tornano a incantare il pubblico, mentre il Signore degli Anelli si prepara a una nuova vita grazie a Peter Jackson. Dall’altra, autori come Marco Bellocchio e lo Studio Ghibli portano in sala opere già amate, dimostrando che il grande cinema non invecchia mai.

Matteo Garrone, forte del successo di ‘Io Capitano‘, arricchisce ulteriormente il suo capolavoro ‘Dogman‘. Con un patrimonio cinematografico così vasto, soprattutto in Europa e in Asia, riscoprire i classici è come aprire un baule pieno di tesori. E se il futuro del cinema sembra incerto, il passato, invece, è una fonte inesauribile di emozioni e di ispirazione.

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