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L’allarme Coldiretti: «Vento e grandine hanno devastato vigneti e colture nell’Isontino»

MORARO Il vento e la grandine che domenica sera si sono abbattute su una vasta zona dell’Isontino hanno provocato milioni di danni alle campagne e all’agricoltura, la valutazione è ancora in corso d’opera ma i danni sono senz’altro molto consistenti.

La conta delle perdite interessa tutti i comparti agricoli, con ricadute negative su tutte le produzioni della viticoltura, dell’orticultura, della frutticoltura e della cerealicoltura.

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«Si tratta – commenta il presidente Coldiretti del Friuli Venezia Giulia Martin Figelj – di un evento, la cui portata sarà valutabile solo nei prossimi giorni. L’area individuata riguarda Capriva del Friuli con la zona di Spessa e i territori di Moraro e San Lorenzo Isontino e arriva fino a Farra d’Isonzo e Mariano. Cercheremo di valutare la situazione insieme con i sindaci dei paesi colpiti promuovendo un tavolo di confronto. Come Coldiretti abbiamo indicato ai Comuni il passo da fare: quello di segnalare alla Regione la situazione con una delimitazione precisa delle zone colpite affinché la stessa Regione si renda conto della situazione. Questi eventi atmosferici purtroppo si verificano sempre più spesso, si concentrano in poco tempo e in modo rapido provocando gravi devastazioni. L’invito ai soci è quello di dotarsi di strumenti assicurativi contro questi danni che mettono a rischio anche l’annata agricola successiva».

«Nel Sud d’Italia - prosegue Figelj - c’è il problema della siccità mentre nel nostro territorio piove troppo ma si annunciava un’annata agricola comunque positiva. Invece adesso per questa zona dell’Isontino la situazione è purtroppo cambiata».

Moraro è stato l’epicentro della perturbazione e a causa della grandine l’agricoltura locale è stata messa al tappeto. «Tutto distrutto, nei campi non c’è più nulla – racconta mestamente Paolo Blasizza, agricoltore di Moraro, titolare dell’azienda Blasizza e rappresentante della Coldiretti Gorizia– e nell’arco di mezz’ora ho perso praticamente tutto. Le angurie, che erano già pronte per essere raccolte ed essere messe in vendita, le zucche, i cetrioli e gli altri ortaggi sono tutti persi. I vigneti hanno subito grossi danni. Sto provvedendo a “cicatrizzarli” per salvare il salvabile e manca solo un mese alla vendemmia. Speriamo che le foglie ricaccino. Ci sono state tante situazioni di maltempo negli anni ma un evento così non era mai capitato. Anche gli altri agricoltori di Moraro hanno subito grossi danni. Una grandine epocale come questa ha messo in ginocchio tutto il territorio. Come Colidretti abbiamo suggerito ai Comuni di comunicare alla Regione come fatto conoscitivo quanto è accaduto. Le aziende agricole non devono scoraggiarsi non sono lasciate sole, occorre tenere duro».

Oggi a Cormons si riunirà anche la Comunità del Collio ed è probabile che si parlerà anche di quello che è accaduto domenica. «Purtroppo la conta dei danni – sottolinea il sindaco di Capriva, Daniele Sergon – è superiore a quello che ci aspettava dopo i primi momenti. A Capriva è stata colpita almeno la metà del territorio ed in particolare nella zona che va da Pradis a Spessa con danni molto ingenti. C’è anche il timore che questa situazione avrà ripercussioni anche per le prossime annate agricole». —

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