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Volano i bitcoin “benedetti” da Trump



Bitcoin sulle montagne russe dopo la ‘benedizione’ di Trump. La criptovaluta è volata a 70mila dollari (lunedì 29 luglio), per poi correggere sui 67mila dollari col diffondersi della voce di un intervento sul mercato del governo USA. Sta di fatto che il candidato presidente americano ha infiammato il mercato delle tanto discusse monete virtuali che negli Stati Uniti sono entrate a tutti gli effetti nella campagna elettorale. E nello stesso momentoda noi, in Italia, si scopre (rapporto Consob) che un investitore su cinque ce le ha nel portafoglio.

Lo scorso fine settimana Trump ha fatto la giravolta (anticipata da diverse dichiarazioni negli ultimi mesi). “Se sarò eletto, i bitcoin costituiranno la base per la riserva strategica nazionale”, ha detto chiaramente. E ha aggiunto: “Da presidente ordinerò al governo di comprare quattro milioni di Bitcoin”. Il candidato repubblicano ha definito le crypto una "rivoluzione come è stato l’acciaio 100 anni fa". E, molto lontano da quel “è aria fritta” o “è una truffa” che sosteneva anni fa quando era Presidente, ha assicurato che la moneta virtuale, in caso di vittoria tycoon, “andrà sulla luna”.

Subito c’è stata la risposta del mercato. Bitcoin ha guadagnato il 3,5% (vicino ai 70mila dollari, record), dopo un periodo di calma piatta e perdite. Ethereum(+4,8%, 3.377,14 dollari) e Solana(+6%193 dollari). Poi la discesa, dopo ore di negoziazioni. Ma è evidente che la campagna elettorale sta movimentando il mercato. Lo dimostrano anche i finanziamenti, soprattutto ai repubblicani. Gli investitori hanno già speso 80 milioni di dollari per appoggiareesponenti crypto-friendly e dalla primavera scorsa sono arrivati 4milioni di dollari in donazioni in bitcoin.

E mentre negli Stati Uniti le crypto entrano in campagna elettorale, in Italia si registra un boom. Tra il 2022 e il 2024 la percentuale di persone in possesso di criptovalute è passata dall’8% al 18%. Secondo gli ultimi dati Consob quasi uninvestitore su cinque ce le ha nel portafoglio. L’analisi ha studiato i portafogli di investimento degli italiani. La maggioranza ha certificati di deposito e buoni fruttiferi postali. Seguono titoli di Stato, fondi comuni di investimento e obbligazioni. Ma quello che colpisce è la febbre da criptoasset, che è quasi raddoppiata negli ultimi due anni. Le motivazioni? Seguire la tendenza di moda, soprattutto visto che la conoscenza di questo mercato sembra ancora poco approfondita per molti. Come ci si prepara e informa per gli investimenti? Oltre la metà dei giovani (dai 18 ai 34 anni) lo fa sui social: sono il 58%, il 42% se si guarda solo alle donne. I social sono la fonte per la gestione di somme inferiori ai 50milaeuro (41% contro un 33% se si parla di cifre più alte) e per chi ha un basso livello di educazione finanziaria (55% contro 33%).

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