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Antisemitismo di sinistra, il tribunale condanna Chef Rubio: “Cancelli subito i post”

L’antisemitismo dei post pubblicati da Chef Rubio, all’anagrafe Gabriele Rubini, gli è costato caro: il Tribunale di Roma, accogliendo il ricorso dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, lo ha condannato alla cancellazione di tutte le frasi offensive e al pagamento delle spese legali, con tanto di multa di 500 euro per ogni giorno di ritardo nella cancellazione dei post. Un duro colpo per uno degli alfieri della sinistra radicale, già protagonista di “memorabili” imprese nel passato.

Chef Rubio e i post antisemiti

Lo scorso maggio Chef Rubio pubblicava sul suo profilo X alcuni autoscatti in cui appariva “massacrato di botte”, sostenendo che erano stati i “terroristi sionisti” che se la sarebbero presa con lui per le sue posizione nel conflitto in corso a Gaza. E suscitando la reazione indignata da parte dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane che aveva fatto ricorso d’urgenza al tribunale civile di Roma per la sospensione di quei post offensivi che indicavano, peraltro con aggettivazioni sprezzanti, il mondo ebraico come mandante dell’aggressione subita.

La decisione del Tribunale: “E’ incitamento all’odio”

Il Tribunale civile di Roma con l’ordinanza pubblicata il 30 luglio “ha disposto in via cautelare la rimozione e il divieto di pubblicazione di messaggi diffusi sui social media da parte di Gabriele Rubini”. Scrive l’organo giudiziario che “in particolare si  ritiene in via di urgenza che i messaggi di recente diffusi sui canali social dal signor Rubini costituiscano dichiarazioni idonee a diffondere il pregiudizio antisemita, che ledono nel loro complesso la dignità e la reputazione della comunità ebraica e come tali sono diffamatorie, risolvendosi in “incitamento all’odio “.

La multa comminata per  l’antisemitismo di Chef Rubio

L’Ucei fa inoltre sapere che Chef Rubio “non aveva prove per accusare”. E che nell’ordinanza viene quindi ordinata “al resistente Gabriele Rubini la rifusione delle spese di lite in favore dei ricorrenti che liquida complessivamente in 5150 euro, accessori come di legge”.

Il Tribunale fissa, inoltre, “la somma di euro 500 (ex art. 614 bis codice di procedura civile) per ogni giorno di ritardo nell’ottemperanza di questa ordinanza a decorrere dal giorno successivo alla comunicazione del presente provvedimento; inibisce al resistente Gabriele Rubini l’ulteriore diffusione dei contenuti del medesimo tenore di quelli oggetto di rimozione; fissa la somma di euro 500 ex art. 614 bis cpc per ogni violazione dell’inibitoria”. Chef Rubio risulta essere iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Roma per istigazione all’odio.

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