Tassa di soggiorno, nel 2024 si incasserà un milione in più in provincia di Padova
La previsione della Fondazione Think Tank sul Padovano. Sorride Abano, stabile Padova, rischia il calo Montegrotto
Il 2024 sarà l’anno record per la tassa di soggiorno, sia in Veneto che nel Padovano dove dovrebbe raggiungere gli 8,5 milioni complessivi.
Questo almeno secondo la previsione della Fondazione Think Tank Nord Est, che ha diffuso uno studio sugli incassi nel nostro territorio.
Già il 2023 è stato l’anno recondo con un incasso complessivo di 7,5 milioni (più 27,7% rispetto all’anno precedente) ma ancor di più le previsione 2024 sono rosee per i Comuni che possono utilizzare gli introiti dell’imposta per la promozione turistica.
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Padova e le terme
In provincia di Padova ad aver avviato la tassa di soggiorno sono stati, oltre al capoluogo anche i Comuni termali di Abano, Montegrotto Battaglia e Galzignano, quelli della federazione del Camposampierese, poi Teolo, Montagnana e Cittadella.
A beneficiarne maggiormente però è Abano che nel 2023 ha incassato 2.883.706 euro ed ha una previsione in crescita di un ulteriore milione per il 2024 con 3,8 milioni.
Quindi c’è Padova dove – secondo la previsione – la crescita per l’anno in corso sarà limitata ad appena 70 mila euro in più rispetto ai 2 milioni e 900 mila euro incassati nel 2023.
Montegrotto rischia di andare anche in calo: secondo le previsioni l’incasso finale per il 2024 sarà di 1.450.000 euro contro 1.492.627 euro incassati lo scorso anno.
Tutti gli altri Comuni assieme incassano 280 mila euro e ne riceveranno 11 mila in più a fine anno.
Strumento prezioso
Secondo lo studio si avvicinerà ai 100 milioni di euro l’incasso previsto tra tutti i Comuni del Veneto. Dove ovviamente il centro più ricco è Venezia con 37 milioni, seguita da Verona con 6,5 milioni e poi dalle località del litorale Bibione, Jesolo, Caorle e Cavallino Treporti. Settima nella classifica regionale è Abano, ottava è Padova.
«Sono risorse fondamentali per garantire servizi di qualità sul territorio – afferma Antonio Ferrarelli, presidente della fondazione Think Tank – Se l’impiego dei fondi è concordato con gli operatori turistici, l’imposta di soggiorno diventa uno strumento prezioso a beneficio di residenti, imprese e degli stessi turisti».