Malagò in lacrime dopo la vittoria dell’Italspada, l’omaggio a Mara Navarria: «La sua è una bella storia, non solo di sport»
Le emozioni del numero uno del Coni: la vittoria della spada femminile azzurra a Parigi è stata senza dubbio una delle più elettrizzanti
Tu chiamale, se vuoi, emozioni. Giovanni Malagò, numero uno del Coni, ne ha viste tante di vittorie da quando nel 2013 è stato eletto presidente, ma la vittoria della spada femminile azzurra a Parigi è stata senza dubbio una delle più elettrizzanti.
All’ultima stoccata, nel minuto supplementare, sulla pedana delle padrone di casa francesi: una sceneggiatura thrilling con lietissimo fine e gli occhi gonfi per la commozione.
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«Le ragazze sono state fantastiche – ha affermato Malagò al termine della finale – Alberta Santuccio alla fine è stata clamorosa. Grazie Rossella, grazie tantissimo. Giulia ha dimostrato di essere ormai una certezza. Mara è la nostra mamma, ho visto suo figlio in tribuna poco fa, io l’ho visto proprio nascere: quando sono andato ad abbracciarla mi ha detto “presidente io adesso chiudo con la scherma” e mi ha commosso, perché è una bella storia, non solo di sport».
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Lo dice singhiozzando, tradendo il fiume di emozioni che ha dentro. «Sono commosso, una che ti dice che smette sulla pedana dove ha appena vinto una medaglia d’oro olimpica non può che emozionarti. Io già lo sapevo, ma pensate che modo bello di dare un messaggio. Mara Navarria ha scritto una pagina di storia non solo della scherma. Perché quest’Olimpiade, al Grand Palais, un luogo così iconico, contro la Francia…è un po’ come quando andammo a vincere a Lillehammer la staffetta contro i norvegesi con 50000 persone che non pensavano mai potesse succedere e invece è successo. Esattamente come in pedana a Parigi. Con il tifo contro ci esaltiamo – è la chiosa di Malagò - e per gli italiani siamo molto contenti».
L’ultima frase la pronuncia col sorriso sulle labbra, la commozione lascia spazio alla soddisfazione di un intero team Italia che sa di aver fatto balzare in piedi sul divano tantissimi connazionali, martedì sera.
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