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Il coprifuoco dei locali e dell’alcol nelle piazze Garibaldi e Perugino a Trieste: «Non vedevamo l’ora»

Il coprifuoco dei locali e dell’alcol nelle piazze 


Garibaldi e Perugino a Trieste: «Non vedevamo l’ora»

Cittadini soddisfatti e bar pronti ad adeguarsi, sebbene già adesso pochi chiudano dopo le 23.30. Impreparati alcuni gestori stranieri

TRIESTE, Scatta da stasera giovedì 1 agosto – e si protrarrà per 45 giorni – l’ordinanza firmata dal sindaco che dalle 23.30, nell’ampia zona che da piazza Garibaldi si spiega fino a piazza Perugino e via Donadoni, impone la chiusura a pubblici esercizi, mini market, attività artigianali e distributori automatici di prodotti alimentari. Per 45 giorni non potranno riaprire prima delle 6. Dalle 22, inoltre, sarà vietato girare per strada con bottiglie e bicchieri in vetro o lattine. «Era ora – commenta Livio Strukelj che vive in via Raffineria – visto che alcuni dei locali di questa zona sono anni che ci tolgono il sonno e la tranquillità». I residenti sono esasperati dagli schiamazzi, intimoriti da certe frequentazioni, dalle risse e dal degrado.

Cartelli esposti dai locali

Alcuni locali, da giorni, all’ingresso hanno affisso un cartello che avvisa dell’imposto cambio di orario. In realtà, passando in rassegna le vie coinvolte, si nota che l’ordinanza è stata redatta in maniera quasi chirurgica, visto che all’interno del perimetro indicato, salvo i locali che da tempo causano problemi, gli esercizi chiudono abitualmente prima delle 23.30. Come la gastronomia Afrodelices di via Settefontane: «Noi, salvo qualche cliente che a volte ci fa ritardare di qualche decina di minuti – spiega una delle titolari – chiudiamo già per quell’ora, quindi non ci saranno problemi». Stessa situazione per lo storico Bar Catina, per Perugino Pizza Kebab o per la Pizzeria 7 Fontane: «Sono sempre gli stessi i locali che creano problemi – testimoniano dal Perugino Pizza Kebab – certamente non noi che a quell’ora abbiamo già abbassato le serrande». «Io alle 23.30 sono fortunatamente già a casa e il forno è già spento», commenta il titolare della pizzeria San Giusto di viale D’Annunzio.

Controlli delle forze dell’ordine

Tra le vie incluse nel provvedimento ci sono anche realtà gettonate come Il Pane quotidiano, all’angolo tra via Settefontane e via Donadoni: orario di chiusura 21.30 «salvo serate speciali – precisa il titolare Paolo Fontanot – ma ci adegueremo».

Le forze dell’ordine stasera, in quella fetta di città, avvieranno gli ordinari controlli: gli operatori sono stati sensibilizzati nel merito della nuova ordinanza sindacale. Che servirà come strumento per contrastare quei pochi locali della zona che aprono in tarda serata, per poi continuare a servire o a vendere alcolici fino all’alba. Allo stesso tempo, colpirà quei capannelli di ragazzi che, birre alla mano, si impongono ad esempio su piazza Perugino. «Ora che il questore ha chiuso quel locale, purtroppo solo per un periodo – osserva Mariagrazia Zannella riferendosi al bar Angela – riusciamo a dormire. Se non avessi una certa età e non abitassi qui da 45 anni me ne sarei già andata. Spero che l’ordinanza allontani da questa zona certa gentaglia e faccia chiudere definitivamente alcuni locali».

Esercenti stranieri impreparati

Va segnalato che ieri, cercando di raccogliere il parere dei gestori o del personale di alcuni locali e di alcuni mini market, ci siamo imbattuti anche in chi non comprendeva l’italiano e neppure l’inglese e sembrava non essere al corrente dei dettagli dell’ordinanza.

«Mi auguro ci siano i dovuti controlli per far rispettare le nuove regole – osserva Carlo Di Giacomo – altrimenti finirebbero per colpire coloro che lavorano con professionalità, permettendo ai soliti di rovinare ancora la zona». Sorvegliate saranno anche le aree attigue a quella inclusa nell’ordinanza, dove gli avventori molesti e violenti potrebbero riversarsi, e dove ci sono locali che in passato sono stati oggetto di provvedimenti del questore.

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