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A Punta Sabbioni un info point sul Mose: costerà 3,5 milioni 

Tre milioni e mezzo di euro per far pubblicità al Mose. Una cifra importante è stata messa a disposizione dal Provveditorato alle Opere pubbliche, prelevata dal capitolo delle “Opere compensative”.

L’opera in questo caso è una realizzazione di un info point e di un centro turistico per spiegare il funzionamento del Mose.

Il luogo prescelto è Punta Sabbioni, dove tra Provveditorato e Comune sarà presto stipulato un accordo per la cessione al Demanio della caserma dei carabinieri e al Comune di un edificio con ampio terreno circostante. Si chiama “Accordo di valorizzazione per la razionalizzazione e la valorizzazione del nuovo Infopoint a Punta Sabbioni”.

I soggetti coinvolti sono il Provveditorato alle Opere pubbliche del Triveneto, il Commissario straordinario per il Mose, l’Agenzia del Demanio e il Comune di Cavallino-Treporti.

Dieci pagine di accordo che prevedono nei dettagli cosa succederà nei prossimi due anni in quel luogo. Entro il 2025 infatti i restauri dovrebbero essere conclusi, e la responsabilità della manutenzione degli edifici dovrebbe passare in carico al Comune in concessione per 99 anni.

Il Demanio cede gli immobili del piazzale Punta Sabbioni con terreni adiacenti, la Torre Telemetrica di via Fausta 42.

Il Comune ricambia cedendo all’Agenzia del Demanio un edificio che ospiterà la caserma dei carabinieri del litorale. Ma il punto focale è la creazione, “auspicata da commissario del Mose e Provveditorato”, di un info point permanente, con materiale anche interattivo per la “spiegazione e conoscenza del sistema Mose”.

Si dovrà anche “valorizzare” il water front di Punta Sabbioni, già interessata dalle opere del Mose e dalla conca di navigazione, e per questo il Comune avrà a disposizione gli edifici demaniali.

Il punto più controverso è rappresentato dalla spesa, piuttosto ingente. Tre milioni e mezzo di euro, fondi disponibili dal capitolo delle “Opere compensative” e quelli destinati alla promozione del Mose, a cui sarà dedicato un museo virtuale aperto ai visitatori.

Le attività di progettazione e esecuzione delle opere verranno affidate senza gara al concessionario Consorzio Venezia Nuova. Che una legge del 2019 destinava allo scioglimento, nominando il commissario liquidatore Massimo Miani. Ma che continua la sua attività.

Adesso la bozza di accordo dovrà andare all’approvazione della giunta di Cavallino-Treporti e del Consiglio comunale. E’ firmata dal commissario Mose Elisabetta Spitz, dal provveditore alle Opere pubbliche Tommaso Colabufo, dal direttore dell’Agenzia del demanio Massimo Gambardella, dal sindaco di Cavallino-Treporti Robetta Nesto.

L’articolo 9 dell’accordo di programma impegna anche i firmatari a non divulgare notizie. Si devono impegnare a mantenere “per tutta la durata del Protocollo d’Intesa e successivamente alla sua cessazione la riservatezza circa i fatti le informazioni e i documenti di cui vengano a conoscenza in ragione delle attvità svolte. Adottando al tal fine misure di sicurezza idonee”.

Un silenzio necessario probabilmente anche visto l’ammontare dei lavori. Opera su cui ora si annuncia battaglia. Il territorio, fanno notare gli oppositori al progetto di pubblicità del sistema Mose, ha ben altre priorità.

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