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A Teheran i funerali di Ismail Haniyeh mentre Israele si prepara all'attacco iraniano



A Teheran sono iniziati i cortei funebri per il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso lo scorso 31 luglio in un attacco aereo israeliano. Secondo un corrispondente dell'AFP, folle in lutto che portavano manifesti di Haniyeh e bandiere palestinesi si sono radunate presso l’università di Teheran, nel cuore della città. La Guida Suprema della Repubblica Islamica, l'Ayatollah Ali Khamenei, presiede la cerimonia di preghiera. L'Iran ha chiuso il proprio spazio aereo, come riportato da alcuni media israeliani. Un attacco da parte di Teheran contro Israele sembra sempre più imminente, tanto che compagnie aeree statunitensi hanno cancellato i voli per Israele. La United Airlines, che aveva sospeso i voli in ottobre dopo l'attacco di Hamas a Israele e li aveva ripristinati solo a giugno, ha dichiarato che sospenderà nuovamente i voli per ragioni di sicurezza, secondo una dichiarazione citata da CBS News. «A partire dal volo di questa sera da Newark Liberty a Tel Aviv, sospenderemo per motivi di sicurezza il nostro servizio quotidiano a Tel Aviv mentre valutiamo i prossimi passi. Continuiamo a monitorare da vicino la situazione e prenderemo decisioni sulla ripresa del servizio concentrandoci sulla sicurezza dei nostri clienti e degli equipaggi», ha affermato la compagnia aerea. Anche Delta Airlines ha dichiarato che sospenderà i voli fino al 2 agosto «a causa del conflitto in corso nella regione».

Secondo alcuni analisti militari, Teheran ha informato Qatar e Arabia Saudita (dove sono presenti militari USA) della sua intenzione di lanciare un attacco contro Israele e ha chiesto a Doha e Riad di vietare l'accesso al loro spazio aereo sia a Israele che agli Stati Uniti. Tuttavia, appare difficile che questo, in caso di attacco, possa avvenire, dato che il 30 luglio scorso il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, ha assicurato che «se Israele verrà attaccato, noi lo aiuteremo a difendersi».Ieri sera il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito che «si prospettano giorni difficili» per Israele, che si sta preparando agli attacchi dell'Iran e dei suoi alleati regionali in seguito all'assassinio di martedì scorso a Beirut di Shukr, alias Hajj Mohsin, numero due delle milizie di Hassan Nasrallah, e del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran. Dal quartier generale militare di Tel Aviv, al termine di una riunione di tre ore del gabinetto di sicurezza, Netanyahu ha affermato che Israele sta affrontando minacce provenienti da tutta la regione dopo l'uccisione di Fuad Shukr, che ha definito «capo di stato maggiore di Hezbollah», e ha aggiunto: «Siamo pronti per ogni scenario e resteremo uniti e determinati contro ogni minaccia. Israele esigerà un prezzo molto alto per qualsiasi aggressione contro di noi».

Così è stato ucciso il numero 1 di Hamas.

Ismail Haniyeh era arrivato il 30 luglio nella capitale per partecipare alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente Masoud Pezeshkian, che aveva incontrato, insieme alla Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei. Intorno alle 2 di notte ora locale (mezzanotte e mezza in Italia), «un proiettile guidato aviotrasportato» ha colpito la sua stanza in una residenza riservata a veterani di guerra e ufficiali dei Pasdaran nel nord di Teheran, come ha riferito l'agenzia di stampa statale Irna, uccidendo lui e la sua guardia del corpo. Una fonte iraniana, citata dall'emittente libanese Al-Mayadeen legata a Hezbollah, ha affermato che il leader di Hamas è stato ucciso da un missile terra-terra sparato dall'esterno dell'Iran, contrariamente a precedenti notizie secondo le quali il missile era stato lanciato dall'interno dei confini della Repubblica islamica. I guardiani della Rivoluzione in una nota hanno fatto sapere «che sono in corso ulteriori indagini e i dettagli esatti saranno annunciati a breve».

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