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L’omicidio di Treviso, il Ris setaccia anche la borsetta di Enza

Gli investigatori interpelleranno nuovamente gli uomini del Ris di Parma, dopo la bicicletta richiederanno di analizzare le tracce anche sulla borsetta di Vincenza Saracino, la donna barbaramente uccisa con cinque coltellate tra collo e mandibola il pomeriggio del 2 luglio.

Gli uomini del reparto investigazioni scientifiche di Parma erano arrivati lo scorso 17 luglio al comando di via Cornarotta, per analizzare le tracce sulla bicicletta di Vincenza, custodita fin dal giorno del suo ritrovamento a circa una ventina di metri dal cadavere, abbandonato lungo il muro del casolare di via Maleviste, della cinquantenne.

Gli uomini del Ris avevano raccolto tutti gli elementi utili per rafforzare la pista che gli investigatori di Treviso stanno seguendo: impronte digitali, ma anche tracce biologiche sia sulla bicicletta, sia sugli indumenti che la donna indossava il giorno in cui è stata uccisa.

In questi giorni gli inquirenti hanno richiesto ulteriori esami al reparto di Parma, i risultati saranno utili per chiudere l’indagine e dare un nome al killer della cinquantenne di Canizzano, commessa del sexy shop De Sade di Preganziol.

Risultati che dovrebbero arrivare entro un mese direttamente a Treviso. Nel frattempo le indagini non si fermano. L’analisi del telefono cellulare sta giungendo al termine, dopo aver scandagliato ogni messaggio e ogni chiamata in entrata e uscita.

Oltre a questo sono state visionate le immagini catturate da oltre 150 telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Resta di primaria importanza anche lo studio del Dna rintracciato sotto le unghie della donna. Lei il suo assassino lo conosceva e contro di lui avrebbe lottato.

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